Mobbing: sindaco Scullino vince anche in Cassazione
Il dipendente comunale che aveva ricorso contro un provvedimento disciplinare della prima amministrazione Scullino ha perso anche in Cassazione
Mobbing
Il Comune di Ventimiglia rappresentato dall'allora (ed attuale) sindaco, Gaetano Scullino (indipendente di area centrodestra) è stato definitivamente assolto in Cassazione dall'accusa di mobbing, mossa da un dipendente del Comune, Fulvio Zanoni, che nel 2010 ricorse contro un provvedimento disciplinare, a margine di un demansionamento che scattò, quando Zanoni - oggi impiegato part time all'ufficio Messi - disse di non poter più lavorare come imbianchino per problemi alla schiena. Nel 2010, in seguito a un contenzioso, venne raggiunto da un provvedimento disciplinare, emesso dall'allora city manager Marco Prestileo, al quale si oppose, citando il Comune in tribunale.
L'allora sindaco vinse in primo grado a Imperia e, poi, in corte d'Appello a Genova. Zanoni si è così rivolto alla Cassazione, che ha ritenuto il suo ricorso inammissibile, condannando il dipendente anche al pagamento di tutte le spese legali e processuali: in totale circa 10mila euro. "Il procedimento era regolare e non ho mai avuto dubbi - afferma Scullino -. Essere accusati di mobbing è stato un basso espediente che non è servito, in tutti i tre gradi di giudizio abbiamo avuto ragione". Zanoni è comparso in giudizio difeso dall'avvocato Roberto Vigneri, che è anche segretario del circolo cittadino del Pd, a Ventimiglia.
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