Morte di Roberto Viale: il cacciatore sparò in zona vietata
Procede l'inchiesta relativa alla morte di Roberto Viale, in cerca di funghi quando venne colpito da un cacciatore lo scorso ottobre

Procede l'inchiesta relativa alla morte di Roberto Viale, in cerca di funghi quando venne colpito da un cacciatore.
Morte di Roberto Viale: il cacciatore sparò in zona vietata
La drammatica vicenda risale allo scorso ottobre, quando perse la vita Roberto Viale. Titolare di un'agenzia di pratiche auto a Diano Marina, Viale stava cercando funghi nei boschi di Bardineto, con la sua compagna. Luigi Maule, 25 anni e consigliere comunale di Bardineto, sparò convinto di aver visto un cinghiale. Colpì invece Viale che morì (LEGGI QUI l'articolo).
Come riportato da Il Secolo XIX e La Stampa, gli inquirenti ritengono che Maule non potesse sparare in quella zona ed è stato infatti sanzionato, perché "non si può sparare a una distanza inferiore ai cinquanta metri da una strada, a eccezione che si tratti di una via poderale o interpoderale". Come debba essere individuata una strada poderale non è però definito, come sostiene la difesa. Quella zona, secondo l'avvocato, era considerata da tutti i cacciatori una strada poderale a tutti gli effetti.
Luigi Maule resta comunque indagato per omicidio colposo. È ancora atteso il responso dell'autopsia che dovrà accertare la dinamica dell'accaduto ed eventuali rimbalzi del proiettile contro qualche ostacolo.