Morto Don Rubino: "Sacerdote partigiano dall'animo nobile"
Grade amico di Erven, durante la guerra di liberazione, lo curò da una ferita causata da una raffica di mitra
E' morto Don Rubino, storico pastore della Valle Argentina che solo pochi mesi fa aveva lasciato il sacerdozio attivo. Figura fondamentale, un pilastro della comunità delle Valli Argentina e Armea. Il suo ricordo è indelebile in centinaia di abitanti dell'entroterra ed è indissolubilmente legato alla storia del secolo breve. Era originario di Bajardo, aveva 96 anni.
Morto Don Rubino, entroterra in lutto
Grande amico del partigiano Erven (Bruno Luppi), aveva raccontato, a la Riviera, di averlo curato dalla ferita causata da una raffica di arma automatica. Più volte era stato anche minacciato dal freddo metallo di una canna di pistola: i tedeschi si erano convinti che quell0uomo, in abiti talari, fosse un partigiano. "Ala fine- aveva raccontato- mi lasciarono andare". A cinque anni, già giocava a fare il prete. A 12 anni entra in seminario. In seguito all'ordinazione, fu inizialmente parroco di Badalucco, in seguito ha girato tutti i borghi della Valle Argentina. Fino a tre anni fa non era raro incontrarlo a bordo della sua auto mentre si spostava da una parrocchia all'altra nell'entroterra.
"Sacerdote partigiano dall'animo nobile"
E proprio lo speciale rapporto del sacerdote partigiano con la Resistenza quello che ritorna nell'affettuoso commiato riservato al religioso da parte di Amelia Narciso, la presidente provinciale dell'Anpi: " Il Comitato Provinciale dell'ANPI di Imperia con profonda commozione saluta don Rubino, ricordandone la figura esemplare di sacerdote che già nei giorni della Resistenza non esitò a compiere la scelta di dignità e umanità a cui fu chiamata in quel tempo la popolazione, restando accanto ai giovani resistenti delle nostre valli, alle popolazioni devastate dalle rappresaglie nazifasciste, curando i feriti tra cui il suo grande amico, il comandante Erven, Bruno Luppi, e non facendo mai mancare nel tempo la sua presenza alle cerimonie in memoria dei tragici eventi ricordati nelle varie ricorrenze. Un sorriso rasserenante, un animo nobile, un sacerdote partigiano ci ha lasciato per sempre, raggiungendo i numerosi suoi confratelli che per gli stessi valori da lui perseguiti, diedero la loro vita."
La passione per il calcio, le auto e la lettura
Il sacerdote, dopo la pensione, conduceva una vita semplice e attiva: sveglia all'alba, colazione, una passeggiata in paese. La sera, invece, a letto presto, tranne nelle serate che ospitavano una partita di Champions. Con il tempo, il calcio era diventato una delle grandi passioni di Don Antonio Rubino, anche se non aveva mai giocato a pallone. Amava anche il ciclismo e, ad essere sinceri, lo sport in generale. le automobili, insieme alla lettura, soprattutto le Vite dei Santi, le sue altre grandi passioni.
Lascia la sorella Maria Rosa, il cognato Adriano, l'affezionata Mariuccia, le nipoti Clara e Rita, i pronipoti e i parrocchiani di Carpasio, Ciabaudo, Montalto e Badalucco. Le esequie saranno celebrate nella concattedrale di San Siro, domenica 7 gennaio alle 15:30. Il giorno successivo, la salma sarà trasportata nella chiesa di San Nicolò, a Bajardo, con una messa alle 15:00. La slama sarà poi tumulata nel cimitero del piccolo borgo della Valle Armea. Il corpo di Don Rubino riposerà nel battistero della Concattedrale dalla serata di venerdì.
Davide Izetta