ACCOLTA L'ISTANZA DEI LEGALI DI PARTE CIVILE

Muore due giorni dopo le dimissioni dal pronto soccorso, gip riapre le indagini

Il gip Massimiliano Botti di Imperia ha riaperto, oggi, le indagini sull’inchiesta per omicidio colposo che vede indagato un medico

Muore due giorni dopo le dimissioni dal pronto soccorso, gip riapre le indagini
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Il gip Massimiliano Botti di Imperia ha riaperto, oggi, le indagini sull’inchiesta per omicidio colposo che vede indagato un medico, all’epoca dei fatti in servizio al pronto soccorso di Bordighera.

La vicenda riguarda una donna di 69 anni, di Ventimiglia

morta il 24 agosto 2021, pochi giorni dopo le dimissioni dallo stesso pronto soccorso, dove era stata accompagnata dai familiari per via di un malore. Il giudice ha così accolto l’istanza di opposizione all’archiviazione presentata dagli avvocati Caterina Biafora e Giacomo Francini del Foro di Torino, che assistono rispettivamente il figlio e la figlia della donna deceduta.

I due legali avevano depositato una perizia di parte

realizzata dall’anestesista Danilo Quarta, il quale ha ritenuto che la costruzione fatta in precedenza non fosse corretta e che ci fossero dei profili di responsabilità colposa. Il giudice ha così deciso di non accogliere la richiesta di archiviazione presentata dal pm Bendetta Franceschi, perché necessario procedere a ulteriori approfondimenti investigativi.

In particolare dovranno essere analizzate le conclusioni

a cui è giunto il consulente di parte (Danilo Quarta). Ha così disposto il termine di tre mesi per completare le ulteriori attività investigative, restituendo - come da prassi in questi casi - gli atti al pm.

Secondo i legali di parte civile

la sessantanovenne sarebbe stata dimessa senza i dovuti accertamenti medici per una presunta diagnosi cardiologica. Uscita dal pronto soccorso era tornata a casa e si era successivamente recata dal medico di famiglia, che le avevamo prescritto degli esami, ma tempo qualche giorno è morta.

Secondo il dotto Quarta il decesso si poteva cont tuta probabilità evitare, se fosse stata sottoposta a un trattamento adeguato e tempestivo e con il dovuto controllo medico, in un ambiente idoneo. Il dottore indagato era difeso dall’avvocato Carlo Fossati.

Fabrizio Tenerelli

 

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