Nidi a rischio, un esposto contro l'abbattimento dei pioppi alla foce dell'Argentina
La conferenza dei servizi prevedeva l'operazione solo dopo la fine di luglio. "Non ci resta che segnalare alla Magistratura"
Gli alberi alla foce dell'Argentina dovevano essere abbattuti dopo la fine di luglio. Lo denuncia il gruppo di opposizione Progettiamo Il Futuro, citando la Conferenza dei Servizi, a margine dell'abbattimento di 36 alberi (pioppi) alla foce dell'Argentina per l'avvio dei lavori di messa in sicurezza. E il gruppo di opposizione taggese, a tal proposito, presenta un esposto in procura.
Un esposto contro l'abbattimento dei pioppi alla foce dell'Argentina
L'abbattimento avrebbe dovuto essere controllato per evitare di danneggiare la nidificazione degli uccelli. Un accertamento da parte della direzione lavori è mancato, secondo l'opposizione, in quanto solo nella giornata di ieri la direzione dei lavori ha affidato a terzi un'esame visivo sulla presenza di nidi tra le fronde.
«I pareri di ISPRA, affermano da tempo che abbattimenti e potature di alberi e siepi, così come gli sfalci di vegetazione durante la stagione primaverile comportano inevitabilmente la distruzione dei nidi degli uccelli e dei relativi habitat, evidenziando anche come i nidi degli uccelli siano collocati all'interno della vegetazione “di regola in maniera tale da risultare invisibili e spesso non rilevabili anche da parte dei tecnici più esperti'”- spiegano da Progettiamo il Futuro-. L’ISPRA afferma inoltre che “è del tutto evidente che tagli effettuati quando la riproduzione è in corso equivalgono a seconda dei casi a fenomeni di mortalità di massa o di azzeramento del successo riproduttivo, fattori entrambi non compatibili con la conservazione di popolazione di animali».
«Non ci è rimasto che chiedere l'intervento della magistratura»
«Pertanto- concludono- è evidente che un accertamento visivo da personale non esperto, come nella fattispecie, e commissionato dalla notte alla mattina non abbia potuto dare la certezza della non presenza di nidi che invece per prassi consolidata si formano nella stagione primaverile fino alla fine del mese di luglio. Non ci è rimasto che chiedere un intervento della Magistratura».