Iran in fiamme

Nobel per la Pace alle ragazze iraniane. La petizione parte da Arma

"Non possiamo lasciarle da sole a lottare. Il Premio Nobel è il segno del sostegno e della gratitudine del mondo"

Nobel per la Pace alle ragazze iraniane. La petizione parte da Arma
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Al via da Arma di Taggia la petizione lanciata su change.org da una donna  della popolosa cittadina balneare, per conferire il Premio Nobel per la  Pace 2022 alle ragazze iraniane.

Premio Nobel alle ragazze iraniane: la petizione

Il testo della petizione recita:

Le ragazze iraniane con la loro  vita stanno facendo per la pace, per la sicurezza, per gli equilibri mondiali più di quanto possano fare tutti i politici insieme

Il Nobel sarebbe un segno chiaro del sostegno e della riconoscenza del resto del mondo.  Non si possono lasciare sole a lottare

Al momento, candidati a ricevere il prestigioso riconoscimento concesso dal Re di Svezia, ci sono l'attivista contro i cambiamenti climatici che ha fondato il movimento Fridays for FutureGreta Thumberg e il presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky, impegnato da febbraio, con il suo popolo, a respingere l'invasione della Federazione Russa.

L'Iran in fiamme

La scintilla che ha acceso la rivolta  portando  le donne e gli uomini iraniani nelle piazze di 80 città, tra cui la capitale Teheran, è stata l'assassinio, perpetrato dalla polizia morale, di Mahasa Amini, accusata di non indossare correttamente il velo (obbligatorio, in pubblico, dalla rivoluzione islamica del 1979), avvenuto lo scorso 13 settembre. Il governo di Raisi, con un decreto del 15 agosto ha ulteriormente inasprito le misure a cui sono sottoposte le ragazze iraniane per l'abbigliamento in pubblico. Per chiedere un cambio di rotta e per consegnare alla giustizia gli assassini di Mahsa, dal 16 settembre, in migliaia sono scesi in piazza - in larga parte giovani donne. Ragazze di ogni età hanno bruciato l'hijab e si sono tagliate i capelli. Il presidente iraniano Ebrahim Raisi ha promesso l'apertura di una indagine indipendente.

 

Secondo quanto riporta l'Ong norvegese , Iran Human Rights, dallo scoppio delle proteste sono morte almeno 133 persone.  Hadis Najafi, 23 anni, uccisa con sei colpi di arma da fuoco al collo, al petto, al viso. Hananeh Kia, 23 anni, colpita da un proiettile a Noshahr, nel nord,  Ghazale Chelavi, 32 anni, di Amo. Centinaia di persone sono state arrestate, 1.200 sono state identificate, riporta l'agenzia semi-ufficiale Tasmin, molto vicina ai Guardiani della rivoluzione. Almeno 17 giornalisti sono finiti in cella, tra questi anche Nilufar Hamedi, la giornalista che per prima avevaraccontato di quanto accaduto a Mahsa Amini. In ultimo, la notizia della morte di Nika Shakarami, 17 anni, scomparsa durante le proteste e ritrovata con la testa fracassata.

 

Arrestata anche una ragazza italiana

Tra gli arrestati dalla polizia iraniana anche la romana Alessia Piperno, travel blogger molto seguita su Instagram, in Iran da alcuni mesi insieme ad alcuni amici. Non sono chiare le modalità e le motivazioni con cui la giovane è stata arrestata, sembrerebbe che il blitz sia avvenuto ,mentre festeggiava il compleanno, il 28 settembre, insieme ad alcuni amici. A darne la notizia per primo il padre, con un post FB, che ha raccontato di aver ricevuto una telefonata, in carcere, dalla ragazza in lacrime. All'inizio delle proteste, la giovane avrebbe scritto sui social di non "potersene andare ora". La Farnesina è al lavoro sul caso.

 

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