Omicidio di Roverino: carabinieri ricostruiscono in aula gli spostamenti dei killer
Il sudanese Mohammed Aldel è accusato di aver ucciso a coltellate un proprio connazionale, nella notte tra il 25 e il 26 novembre 2021
Al via l'audizione dei testi davanti alla Corte di Assise
Sono stati ricostruiti, stamani, in aula, dagli investigatori, grazie alle immagini di videosorveglianza, gli spostamenti di Mohammed Aldel, 36 anni: il sudanese accusato di aver ucciso a coltellate (con l’aggravante dei futili motivi), nella notte tra il 25 e il 26 novembre del 2021, un proprio connazionale, sotto il cavalcavia di Roverino, a Ventimiglia.
Secondo l’accusa, sostenuta dal pm Luca Scorza Azzarà
lo straniero avrebbe inferto alla vittima sette coltellate. Il processo è entrato nel vivo con l’audizione dei testi, davanti alla Corte di Assise del tribunale di Imperia. In particolare sono stati ascoltati tre carabinieri, che hanno proceduto al fermo di Adel. Dalle telecamere, e anche dalle testimonianze raccolte dagli inquirenti, si evince che l’imputato ha percorso per quattro volte (due all’andata e altrettante al ritorno) il tragitto compreso tra una tabaccheria di via Cavour e il cimitero di Roverino, di fronte al quale si è consumato il delitto.
Ma non è tutto. La seconda volta che torna verso la tabaccheria del centro, Adel indossa una felpa sporca di sangue e di terra. In mano brandisce un coltello e giunto in via Cavour ha una discussione con altri due stranieri, uno dei quali, la mattina seguente, dirà ai carabinieri di avere indicazioni sull’assassinio.
Alcune ore dopo, sarà lo stesso Adel a consegnarsi ai carabinieri
portandoli nel capanno costruito sul fiume, dove giace il cadavere del rivale. Laggiù gli investigatori troveranno anche la felpa del killer sporca di sangue. Restano ancora diversi interrogativi da chiarire. Ad esempio l’arma del delitto. Il coltello a serramanico con il quale sarebbe stato commesso il delitto, non è mai stato trovato, mentre sotto il corpo della vittima gli inquirenti hanno rinvenuto un’altra lama, che potrebbe appartenere alla vittima.
L’audizione dei testi proseguirà il prossimo 9 novembre
ma l’udienza più importante è quella del 30 novembre, quando verrà ascoltato il dottor Roberto Ravera, secondo il quale l’imputato è da sottoporre a perizia psichiatrica. Ravera ebbe infatti modo di esaminarlo. Il processo sarà quindi aggiornato al 14 dicembre per eventuali repliche e sentenza.
Fabrizio Tenerelli