Omicidio medico Sanremo: Mercurio tace col pm, i retroscena

Omicidio medico

Interrogato dal pm Luca Scorza Azzarà, di Imperia, intorno alle 22 di ieri, presso la caserma dei carabinieri di Sanremo, si è avvalso della facoltà di non rispondere: Vincenzo Mercurio, 54 anni, l'ex commerciante ambulante di Ventimiglia, accusato dell'omicidio del medico legale Giovanni Palumbo, 61 anni, di Vallecrosia, assalito nel suo studio di via Fratti, nella città dei Fiori, per quella che parrebbe essere la vendetta per una perizia, nell'ambito di un procedimento giudiziario legato alla perdita della vista da un occhio.

La difesa

Mercurio è comparso difeso dall'avvocato Marco Noto, di Ventimiglia. Oggi il suo legale lo incontrerà in carcere, a Imperia, per ascoltarlo e decidere con lui una strategia processuale, oltre che per approfondire i fatti. Per domani, invece, è attesa la convalida del fermo, ma data e ora non sono stati ancora ufficialmente fissati.

I retroscena

Non era la prima volta che Mercurio aggrediva un medico. Il 19 marzo del 2014, nel poliambulatorio (ex ospedale Santo Spirito), di Ventimiglia, aggredì con una bastonata al volto: Domenico Contursi, 40 anni, l'oculista accusato di avergli fatto perdere la vista da un occhio, dopo una semplice visita. Contursi venne medicato e dimesso con prognosi di trenta giorni. Arrestato con l'accusa di lesioni venne successivamente condannato a 1 anno e 6 mesi di reclusione.

L'inizio di un incubo

La vicenda ha inizio nel 2012, quando Vincenzo venne visitato dal dottore. Successivamente, dopo aver perso la vista, Mercurio, convinto che fosse stata colpa dell'oculista, provò a chiedere il risarcimento tramite avvocato, ma non ottenne nulla. Alla perdita del vista, seguì quella del lavoro e della casa. Più volte Mercurio provò ad attirare l'attenzione dei media sulla propria causa, incatenandosi davanti al Comune di Ventimiglia.

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