Orario ridotto per le sale slot: la mozione del Movimento 5Stelle

La  mozione del M5S propone un orario massimo di funzionamento di 8 ore ovvero dalle ore 9 alle 12 e dalle ore 18 alle ore 23

Orario ridotto per le sale slot: la mozione del Movimento 5Stelle
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Orario ridotto per le sale slot: la mozione del Movimento 5Stelle

La  mozione del M5S propone un orario massimo di funzionamento di 8 ore ovvero dalle ore 9 alle 12 e dalle ore 18 alle ore 23

“La disciplina degli orari per la disciplina degli orari per l’esercizio delle attività di gioco lecito sul territorio comunale” dove si chiederà la riduzione di 3 ore degli orari di apertura delle sale e di funzionamento degli apparecchi da gioco in tutti gli esercizi del territorio comunale.

Attualmente il regolamento comunale prevede un orario di 11 ore di gioco continuativo ovvero dalle 9 alle 20.

La mozione del M5S propone un orario massimo di funzionamento di 8 ore ovvero dalle ore 9 alle 12 e dalle ore 18 alle ore 23 La scelta di questo orario è per proteggere le fasce più fragili della cittadinanza (giovani e anziani), perché si presta particolare attenzione agli orari di entrata ed uscita dalle scuole e alle fasce orarie di tempo libero.Il Sindaco può emettere, nella propria autonomia amministrativa, l’ordinanza per disciplinare gli orari delle sale gioco e questo per tutelare in via primaria la salute ed il benessere psichico e socio economico dei propri cittadini.Il Sindaco è assolutamente autonomo e non c’è intromissione da parte della Regione che al limite può dare suggerimenti.La mozione anti azzardo è stata  legittimata dalle sentenze del Tar e del Consiglio di stato ma soprattutto funziona nei fatti, visto che Savona e Albenga dove è stata adottata  hanno visto un calo considerevole del giocato (27% a Savona) con 21 milioni di euro risparmiati dai due comuni.

A Sanremo solo nel 2016 il totale giocato è stato di 36 milioni 480 mila euro e il Direttore del Sert in un’intervista ha affermato che la ludopatia è in crescita nel ponente.

il Dipartimento Salute e Servizi Sociali - Settore Prevenzione, Sanità Pubblica, Fasce Deboli, Sicurezza Alimentare e Sanità Animale della Regione Liguria, registra un forte aumento delle richieste d’assistenza per gioco d’azzardo patologico e i soggetti in carico sono incrementati del 266% in soli tre anni dal 2011 al 2014 La sentenza della Corte Costituzionale 18 luglio 2014, n. 220, ha affermato, senza ombra di dubbio, la competenza del Sindaco a regolamentare gli orari delle sale da gioco e degli esercizi nei quali sono installate le apparecchiature relative.

Il Tar inoltre ha argomentato che la libertà di iniziativa privata non può sovrapporsi al principio costituzionale della tutela della salute e che il Comune è tenuto a compiere un bilanciamento tra tali principi, con possibilità di introdurre vincoli.

In Italia sono circa 15 milioni i giocatori abituale e di 3 milioni a rischio patologico

Secondo i dati in possesso dalla Scuola delle Buona Pratiche - Amministratori Locali per la Sostenibilità in Italia ci sono 15 milioni di giocatori abituali e 3 milioni di cittadini a rischio patologico. Il gioco d’azzardo legale corrisponde al 12% della spesa delle famiglie italiane e sono necessari circa 6 miliardi di euro all’anno per gli interventi a supporto dei giocatori patologici, senza considerare i costi esterni che ricadono su famiglie e servizi sociali dei Comuni.

L’amministrazione comunale può adottare provvedimenti non solo a tutela della salute pubblica, ma anche, più in generale, del benessere individuale e collettivo della popolazione locale, in forza dell’art. 118 della Costituzione che introduce il principio di sussidiarietà.

Rientra tra i compiti del Comune contribuire, per quanto possibile, al contrasto dei fenomeni di patologia sociale connessi al gioco compulsivo, dal momento che la moltiplicazione incontrollata delle possibilità di accesso al gioco “a denaro” costituisce di per sé accrescimento del rischio di diffusione dei fenomeni di dipendenza, con note conseguenze pregiudizievoli sulla vita personale e familiare dei cittadini (anche di minore età).

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