IL CASO

Parroco vittima di revenge porn: fedeli lo difendono, uomini possono inciampare

“Gli uomini possono inciampare e cadere, anche i sacerdoti sono uomini, don (...) sta pagando, non si nasconde, non si difende"

Parroco vittima di revenge porn: fedeli lo difendono, uomini possono inciampare
Pubblicato:
Aggiornato:

I fedeli hanno scritto una lettera al vescovo Suetta

Gli uomini possono inciampare e cadere, anche i sacerdoti sono uomini, don (...) sta pagando, non si nasconde, non si difende, il suo pentimento lo rende umano e ancora più vicino alla nostra comunità, il suo dolore è anche il nostro. Chi ha potuto conoscere l’operato di (...) non si fermerà a giudicare ma guarderà quanto fatto fino ad ora”.

Il ricatto dopo una videochiamata erotica

Così i fedeli, in una lettera inviata al vescovo di sanremo, Antonio Suetta, prendono le difese del proprio parroco, finito al centro di un caso di revenge porn, dopo aver partecipato a una videochiamata erotica con un uomo conosciuto sui social, che lo ha poi ricattato, minacciando di diffondere il video, se non avesse pagato. Il presbitero non ha accettato il ricatto e il filmato è stato inviato via mail a una serie di contatti, tra cui quello della curia. In attesa di far chiarezza sull’accaduto - con una apposita indagine giudiziale canonica - il vescovo ha sospeso il sacerdote, ma ora i parrocchiani fanno quadrato attorno a lui.

"In questi anni ha fatto sì che tante persone si riavvicinassero alla chiesa"

Siamo amareggiati - si legge - ma al contempo non ci sentiamo di giudicare, come comunità (…) abbiamo pensato fosse giusto scriverLe una lettera aperta per raccontare chi è per noi don Massimo. In questi anni ha fatto sì che tante persone si riavvicinassero alla chiesa, essendo esempio e guida, ci ha accolto a braccia aperte così come siamo e ci ha aiutato ad essere migliori, credendo nelle nostre potenzialità e riuscendo a valorizzarle, ha pregato con noi e per noi, facendoci sentire importanti agli occhi di Dio, ha valorizzato la nostra chiesa ed ha aiutato i suoi parrocchiani in difficoltà”.

I fedeli non dimenticano il difficile periodo dell’emergenza sanitaria: “Ci ha insegnato l'importanza di fare gruppo e di lavorare insieme, facendo crescere sane amicizie tra le mura della parrocchia, coinvolgendo molte persone nelle sue attività di ‘chiesa fuori le mura’ portando per le strade il Natale, le Via Crucis itineranti ed i Rosari”.

F.T.

Seguici sui nostri canali
Necrologie