Pfizer da lunedì rallenterà la consegna di vaccini in Italia
Il calo è del 29% e interesserà in varie misure tutti i paesi dell'UE. Ecco perché Pfizer frena
Corsa contro il tempo per garantire ai paesi dell'Unione Europea la consegna prevista di vaccini Covid di Pfizer entro il primo trimestre del 2021. A preoccupare i paesi dell'Unione, tra cui l'Italia, il rallentamento nelle consegne già annunciato dalla casa farmaceutica statunitense. All'Italia il 29% in meno.
Ristrutturazione dell'impianto belga: Pfizer taglia le consegne dei vaccini
Pfizer ha comunicato ai paesi dell'Unione, ieri alle 15:38, che rallenterà, a cavallo tra gennaio e febbraio, la consegna di dosi vaccinali contro il Coronavirus a tutte le nazioni del Vecchio Mondo: l'origine della scelta draconiana, che ha suscitato la pronta risposta - in cerca di conferme e assicurazioni - del presidente della Commissione UE Ursula Von der Lyer, va ricercata nella ristrutturazione dell'impianto di produzione di Puurs, in Belgio. Pfizer-Biotech assicura che i lavori di ristrutturazione saranno propedeutici a un successivo boost della produzione della "testata atomica" contro il Coronavirus, ma non è chiaro fino a quando l'impianto non opererà a pieno regime e alla massima capacità calcolata intorno ai 2 miliardi di dosi annue.
La nota del commissario Arcuri
"Alle 15,38 di oggi - ha scritto venerdì in una nota il Commissario Straordinario Domenico Arcuri - la Pfizer ha comunicato unilateralmente che a partire da lunedì consegnerà al nostro Paese circa il 29 per cento di fiale di vaccino in meno rispetto alla pianificazione che aveva condiviso con gli uffici del Commissario e, suo tramite, con le Regioni italiane. Non solo: ha unilateralmente deciso in quali centri di somministrazione del nostro Paese ridurrà le fiale inviate e in quale misura. Analoga comunicazione è pervenuta a tutti i Paesi della Ue. La Pfizer ha altresì annunciato che non può prevedere se queste minori forniture proseguiranno anche nelle prossime settimane, né tantomeno in che misura".
L'ira del commissario, pronti alle vie legali
Il commissario non ci sta: come riportano diversi quotidiani nazionali, l'Italia è pronta a intraprendere le vie legali per tutelare la salute dei cittadini. Il taglio arriva infatti in un momento critico: con un milione di dosi inoculate, lo scenario ora si apre verso la somministrazione agli over 80 e con la seconda fase per operatori sanitari e pazienti delle RSA. A preoccupare il vertice del coordinamento per contrastare il virus è dover iniziare questa delicata fase con dosi ridotte, eventualità che potrebbe compromettere tutto il piano strategico elaborato per vaccinare la popolazione.
Nel resto d'Europa
La notizia ha suscitato il giusto scalpore in tutto il continente: insorti i Ministri della Salute di Danimarca, Estonia, Finlandia, Lettonia, Lituania e Svezia che hanno indirizzato una lettera alla Commissione europea per esprimere la loro grave preoccupazione, definendo la situazione "inaccettabile" perché diminuisce la credibilità del processo di vaccinazione. L'istituto di Sanità Pubblica della Norvegia ha comunicato che la riduzione delle dosi per il suo paese è stimata intorno al 17,8%.
Pfizer risponde
Con una nota inviata all'agenzia Afp, Pfizer-Biotech risponde alle richieste di chiarimento dei paesi europei. La casa farmaceutica assicura che il lavoro per produrre il vaccino è incessante e che fornirà più dosi di quante inizialmente previste, alzando l'asticella ai famigerati 2 miliardi nel 2021. A rallentare la produzione e la consegna sono ulteriori approvazioni normative richieste dalle modifiche all'impianto di produzione di Puurs. Per questo Pfizer si riserva di non escludere fluttuazioni nei programmi di ordini e consegne.