sextorsion

Piaga dell'estorsione sessuale tra i giovani, l'allarme della Polizia

"La denuncia fa più male del ricatto stesso, perché impone lo svelarsi ai genitori. Non colpevolizzate i ragazzi e non cancellate i messaggi"

Piaga dell'estorsione sessuale tra i giovani, l'allarme della Polizia
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Secondo quanto riporta l'Ansa, La Polizia Postale ha diramato un allarme riguardo all'estorsione sessuale tra i giovani o "sextorsion", una pratica che sta prendendo sempre più piede tra il web in Liguria.

 

Il dramma dell'estorsione sessuale tra i giovani tra i 15 e i 17 anni

La prima a lanciare il monito è stata la questura di La Spezia. Il fenomeno è particolarmente preoccupante soprattutto perché tra le fasce più esposte ci sono i ragazzi dai 15 ai 17 anni. Si inizia chattando con degli sconosciuti che,  un passo alla volta, guadagnano la fiducia dell'interlocutore, fino a richiedere l'invio di materiale sensibile. I giovani spesso accettano, spinti come dice la Polizia "dalla curiosità adolescenziale". Ma è in questo istante che inizia l'incubo, fatto di richieste pressanti e continue di denaro dietro minaccia di diffondere le immagini di nudo e rovinare la reputazione della vittima.

 

Come comportarsi

La Polizia Postale ha diffuso un vademecum per difendersi, destinato alle vittime di estorsione sessuale. E' fondamentale non chiudere i profili attraverso i quali sono avvenuti scambi di immagini sensibili, aprirsi con i propri genitori a riguardo di quanto avvenuto, procedere immediatamente alla denuncia alla Polizia e non pagare assolutamente alcun riscatto.

 

"Fenomeno sottostimato"

"Il fenomeno è sottostimato, perché la denuncia impone ai ragazzi un disvelamento ai genitori, che a volte appare più doloroso delle stesse minacce d'estorsione"  avverte la Polizia con una nota. Il consiglio è quello di non cedere ad alcun ricatto, perché spesso il pagamento non chiude la vicenda, anzi, da adito a successivi episodi.  Molto frequentemente, gli estorsori sono criminali organizzati che sfruttano la fragilità dei ragazzi. La Polizia consiglia di non  cancellare i profili ed i messaggi scambiati, che saranno usati come prove una volta fatta segnalazione al sito www.commissariatodips.it.

    "Agli stessi genitori -spiega la Polizia- è raccomandato di non colpevolizzare i propri figli e figlie, perché la vergogna potrebbe portarli anche ad atti impulsivi. Gli screenshot delle conversazioni con gli estorsori sono un materiale prezioso da consegnare agli inquirenti. La denuncia va fatta il prima possibile: la tempestività in questi casi è fondamentale per risolvere al meglio le indagini"

 

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