Pm impugna la sentenza di assoluzione del passeur solidale Felix Croft

Il giovane aveva dichiarato di avere agito convinto di essere nel giusto e per pura solidarietà, senza, dunque, ricevere denaro in cambio. Venne assolto, il 27 aprile scorso, dal tribunale collegiale, mentre il pm aveva chiesto 3 anni e 4 mesi di reclusione.

Pm impugna la sentenza di assoluzione del passeur solidale Felix Croft
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Il procuratore aggiunto di Imperia, Grazia Pradella, ha impugnato la sentenza di assoluzione di Felix Croft, il passeur umanitario, di 29 anni, di Nizza, arrestato nel luglio del 2016, alla barriera autostradale di Ventimiglia, mentre all'interno della propria auto, una Citroen station wagon, tentava di portare in Francia una famiglia di migranti sudanesi composta da: marito, moglie, due bambini e il fratello del marito.

Il giovane aveva dichiarato di avere agito convinto di essere nel giusto e per pura solidarietà, senza, dunque, ricevere denaro in cambio. Venne assolto, il 27 aprile scorso, dal tribunale collegiale, mentre il pm aveva chiesto 3 anni e 4 mesi di reclusione.

"Visto l'atteggiamento del pm durante il processo - commenta il suo difensore, l'avvocato Ersilia Ferrante, di Sanremo - mi sembra naturale che abbia impugnato la sentenza e confido nella Corte di Appello, affinchè venga quest'ultima venga confermata". Felix Croft venne assolto con formula piena.

Dall'esame delle motivazioni si è poi appreso che il giudice, in pratica, ha applicato l'articolo 12, comma 2 del Testo Unico sui migranti (legge 286 del 1998) unitamente all'articolo 59, quarto ed ultimo comma, del Codice Penale.

Secondo il collegio, dunque, il fatto che la famiglia provenisse dal Darfur, in Sudan (zona di guerra), motivo per il quale aveva i requisiti per chiedere e ottenere lo status di rifugiato (un bambino presentava anche cicatrici da ustioni) avrebbe erroneamente fatto ritenere a Croft di agire nella legalità.

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