Processo per le minacce a Bassetti: ascoltati, medico, attivista e due poliziotti
Diego Costacurta è stata esaminato nel corso dell'udienza: "Essere un uomo grosso e barbuto non significa automaticamente essere violento"
“Nel corso dell’evento, ho iniziato a sentire urla e slogan da parte di un gruppo di manifestanti. Tra questi, Diego Costacurta ha gridato più volte ‘assassino’ e ‘dottorino, ti veniamo a prendere’. Erano frasi molto forti. A un certo punto, si è avvicinato fisicamente a me, cercando di aggredirmi, ma è stato bloccato dalle forze dell’ordine presenti nel foyer del Casinò, un’area accessibile solo ai partecipanti alla presentazione (…) Io sono un medico, non un delinquente o un politico”.
A parlare è il virologo Matteo Bassetti
che oggi, in videoconferenza da Genova, ha deposto come parte offesa - davanti al giudice monocratico Eleonora Billeri - al processo per minacce, che vede sul banco degli imputati: Diego Costacurta, attivista del Comitato di Liberazione Nazionale, che all’epoca si era battuto contro l’obbligo vaccinale e il green pass.
A sostegno di Costacurta, fuori dal palazzo di giustizia
c’era una trentina di attivisti, alcuni dei quali hanno mostrato una foto di Camilla Canepa, la diciottenne di Sestri Levante deceduta nel giugno del 2021, a causa di una trombosi cerebrale dopo aver ricevuto il vaccino AstraZeneca contro il Covid. La vicenda risale al 14 ottobre del 2022, quando al Casinò di Sanremo il noto medico venne insultato a margine della presentazione del libro “Il mondo è dei Microbi. La nostra battaglia contro i nemici invisibili”.
“Terminata la presentazione, circa un’ora dopo - ha aggiunto il medico - mi sono recato al parcheggio, ma all’uscita ho trovato Costacurta insieme a molte altre persone. È stato necessario l’intervento di una scorta di polizia per consentirmi di lasciare il luogo in sicurezza, perché alcuni manifestanti si avvicinavano alla mia auto, cercando di danneggiarla”.
Bassetti ha poi detto che domani avrebbe dovuto partecipare
a un congresso medico a Sanremo, ma gli è stato sconsigliato di presenziare per motivi di sicurezza, a causa di una nuova manifestazione in programma contro di lui”. Dopo l’audizione di due poliziotti, uno dei quali della Digos, come testi, è stato anche esaminato l’imputato.
Per Costacurta, difeso dagli avvocati Marco Di Domenico e Giovanni Carbone, nessun comportamento violento
“Quel giorno ci trovavamo lì, come molte altre persone, ma non si trattava di una manifestazione. Non ho mai adottato comportamenti violenti; il mio unico intento era porre alcune domande, e avrei gradito che il professor Bassetti rispondesse - ha detto -. Ho cercato di avvicinarmi per formulare due domande durante la conferenza stampa, ma mi sono trovato di fronte a una persona scontrosa. Da lì è nata l’espressione ‘assassino', che potrei spiegare in modo approfondito con un’analisi scientifica”.
Ed ha aggiunto: “Il dottor Bassetti ha sempre sostenuto di aver curato i pazienti con la Tachipirina, mentre in realtà ha affermato di aver utilizzato l’aspirina, contraddicendosi rispetto a quanto dichiarato ufficialmente. Avrei inoltre voluto chiedere chiarimenti su una dichiarazione di un dirigente Pfizer”.
Ha concluso: “Mi rendo conto del mio aspetto fisico, ma le teorie lombrosiane sono state superate da più di un secolo. Essere un uomo grosso e barbuto non significa automaticamente essere violento. Quando ho detto ‘ti veniamo a prendere’, intendevo dire che avremmo chiesto conto delle sue responsabilità. Sono una persona limpida e onesta, ho lavorato per trenta anni in polizia e ritengo di meritare rispetto”.
L'udienza è stata aggiornata al prossimo 21 marzo
Fabrizio Tenerelli