INTITOLATA PIAZZA A POLIZIOTTA SCORSA BORSELLINO

Procuratore Lari racconta il proprio servizio a Marsala tre mesi dopo la strage di via D'Amelio

"Ho conosciuto ragazzi che erano arrivati giovani di prima nomina come me e parlavano con le lacrime agli occhi, quando lo ricordavano”

Procuratore Lari racconta il proprio servizio a Marsala tre mesi dopo la strage di via D'Amelio
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Il procuratore Lari ricorda il servizio a Marsala, tre mesi dopo l'uccisione del giudice Borsellino

“Oggi è una giornata in cui si ricorda un pezzo di storia della magistratura. Paolo Borsellino era il procuratore di Marsala, quando è stato ucciso. Tre mesi dopo sono andato a lavorare a Marsala ed ho vissuto chi era Paolo Borsellino, ho potuto conoscere chi erano i suoi colleghi, l'affetto che nutrivano per lui, il rispetto e l'esempio. Ho conosciuto ragazzi che erano arrivati giovani di prima nomina come me e parlavano con le lacrime agli occhi, quando lo ricordavano”.

Lo ha dichiarato il procuratore di Imperia, Alberto Lari, nel pomeriggio, a Riva Ligure, alla cerimonia di intitolazione dello “spazio giovani” - una piazzetta davanti alle scuole medie - a Emanuela Loi, l’agente di polizia della scorta del giudice Paolo Borsellino morta nella Strage di via D’Amelio, nonché prima donna della Polizia di Stato a restare uccisa in servizio.

“Non sono dichiarazioni che si fanno di circostanza in televisione - aggiunge - ma le ho vissute. I ragazzi parlavano con entusiasmo di Paolo, del messaggio e degli insegnamenti che aveva dato. Il tribunale di Marsala era tutto un entusiasmo e si pensava a una sola cosa: fare giustizia e i processi”. Lari racconta che si trattava di processi faticosi: “Non c'erano problemi di orario e di giorni. Abbiamo fatto processi alla mafia, siamo andati all'estero, andavamo all'aula bunker di Rebibbia e di Padova, si partiva con la scorta, si tornava e si faceva udienza a Marsala. I processi andavano fatti rispettando le garanzie, ma in tempi rapidi. Non si guardava il numero delle udienze, ma si doveva arrivare al risultato, ascoltando pentiti e avvocati”. 

Ed ha aggiunto: “Intitolare una piazzetta dedicata ai ragazzi a un poliziotto morto in servizio è il modo migliore per garantire il ricordo di questa ragazza, per non dimenticare cosa ha fatto la mafia e non passi mai il messaggio che la mafia ha fatto cose giuste, perché ha fatto solo del male e pertanto va combattuta con tutte le forze”. 

Le dichiarazioni del sindaco di Riva Ligure, Giorgio Giuffra 

"E' doveroso in giornate come queste accendere un faro su quelli che sono stati i tanti martiri, che hanno prestato la loro stessa vita, per difendere la costituzione l'ordinamento democratico in Italia".

Ha dichiarato il Prefetto Armando Nanei 

"L'iniziativa del Comune di Riva Ligure è importante; così come importante è ricordare cosa è successo in quegli anni drammatici e chi c'era con il giudice Borsellino, chi si sarebbe potuto tirare indietro e non l'ha fatto. Emanuela Aloi della Polizia di Stato, istituzione a cui ho appartenuto per trentasette anni, è la prima donna caduta in servizio".

Le dichiarazioni del questore Felice Peritore

"L'intitolazione di questo spazio giovani alla memoria di Emanuela Aloi è una importante iniziativa. Aloi è una giovane poliziotta che a 24 anni cade nell'attentato al giudice Borsellino. Un esempio di coraggio, perché sapeva il rischio a cui andava incontro ed ha affrontato il servizio. Ma è anche un esempio di giustizia e legalità".

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