Progetto Comune lancia la proposta: "Aree verdi nelle zone bonificate dopo la demolizione del ponte"
L'idea lanciata alla manifestazione contro la gestione della pratica di Regione Liguria

Circa quaranta persone si sono date appuntamento, questa mattina, alla Darsena di Arma di Taggia sia per manifestare contro la demolizione e ricostruzione del ponte della ex ferrovia, ora pista ciclabile, o meglio, contro la gestione della pratica. Nel corso dell'incontro lanciata una proposta alternativa. A guidare i manifestanti l'ex consigliere comunale Jacopo Siffredi e l'associazione Progetto Comune. Aree verdi nelle zone sbloccate.
Progetto Comune lancia la proposta: "Aree verdi nelle zone bonificate dopo la demolizione del ponte"
È stato lo stesso Siffredi, dimissionario tra le polemiche a febbraio, ad annunciare che sarà la sua sostituta, Fulvia Alberti (Progetto Comune) a presentare la mozione in Consiglio comunale per impegnare la giunta alla realizzazione di aree verdi nelle zone lungo la sponda dell'Argentina, alla sua foce, che diventeranno edificabili in seguito alla mitigazione sostanziale del rischio di esondazione del torrente.
«Abbiamo organizzato questa manifestazione - così Siffredi - perché volevamo dare delle risposte ai cittadini che non sono arrivate dall'amministrazione. Che, per giunta si è mossa in ritardo. Ci saremmo aspettati più tutele da parte di una maggioranza che vanta una consigliera regionale (Chiara Cerri, ndr) anche tra i banchi di Forza Italia a Genova»
«Il progetto è di Regione Liguria - ancora Siffredi - quindi la Regione ha sicuramente le sue colpe, ma ci stupisce il silenzio insistente dell'amministrazione Conio, in virtù del doppio ruolo dalla consigliera Cerri. La giunta ha chiesto una proroga per la chiusura del ponte solo in seguito alla poderosa mobilitazione popolare sui social».
Il progetto, circa 6 milioni di euro dal PNRR, vede la demolizione del ponte dell'ex ferrovia e la ricostruzione di una nuova struttura a campata unità, per eliminare il collo d'oca che le ondate di piena incontrano alla foce del torrente. Rientra nel vasto piano di messa in sicurezza dell'area, che conta anche l'importante lavoro di recupero degli argini, per un totale di 17 milioni di euro. Inizialmente, e qui si concentrano le polemiche, il progetto prevedeva una passerella alternativa che è stata poi depennata per ragioni di sicurezza. Impossibili ulteriori proroghe a causa dei tempi stretti del PNRR (chiusura entro il 2026). L'opposizione afferma che la giunta Conio lo sapesse da febbraio. Allo stato attuale, la ciclabile è troncata tra Arma e Riva e non esistono percorsi alternativi salvo una pericolosa e sconsigliata percorrenza sull'Aurelia.
«Questa chiusura - ancora Siffredi - danneggia le attività ricettive del territorio che avevano come carta vincente la ciclabile del ponente ligure. Oltre che a tutte le persone senza mezzi che la utilizzavano per recarsi al lavoro».

