"Putin ci sta solo salvando da 8 anni di genocidio": parla Natalia, ucraina di Donetsk a Sanremo
"Finché a uccidere è l'America tutto è concesso, ma se a lanciare i missili è Putin allora diventa subito un mostro"
Nella notte la Russia ha iniziato l'invasione dell'Ucraina, lanciando l'attacco a sette città con distruzioni, morti e feriti. Un atto condannato dall'intera comunità internazionale, ritenuto ingiustificato e al quale farà seguito - dopo la riunione della Nato - un inasprimento delle sanzioni internazionali alla Russia, richiesta a gran voce anche dall'Italia. Al momento accertati almeno 40 morti tra i militari ucraini. A Sanremo vive Natalia, ucraina di Donetsk, che giustifica l'attaco russo.
La testimonianza di Natalia, ucraina di Donetsk che vive a Sanremo
"I media, in Europa, dicono quello che 'devono' dire e fanno passare Putin per pazzo aggressore, quando invece sta semplicemente, e finalmente direi, salvando le persone che per otto lunghissimi anni stavano subendo l'oppressione, genocidio e continui bombardamenti dalla parte dell'esercito ucraino". A parlare è Natalia Marchenko, ucraina originaria di Donetsk (una delle province riconosciute dalla Duma nei giorni scorsi, filo russe e controllate dai separatisti, ndr), che da diversi anni vive in Italia e, a Sanremo, lavora come libero professionista.
"All'America, portatrice di pace, tutto è concesso"
"E nessuno si è mai interessato, perché - prosegue -. Direi che ha aspettato anche troppo Putin. Noi a Donetsk attendavamo il suo intervento, ogni santo giorno, con la speranza che finalmente ci potesse liberare dall'esercito di Kiev e i loro continui attacchi verso i civili".
Natalia porta un esempio che tocca da vicino la propria famiglia
"Il giardino di mia madre è pieno di frammenti di proiettili di ogni genere, la casa della vicina è rasa al suolo. L'Ucraina ha tagliato ogni rapporto con Donetsk, già da diversi anni: niente commercio, niente pensioni, niente di niente, ma continua a insistere che la terra è loro. La terra è di chi vive e lavora su questa terra; è del popolo, della gente, e se tu governo maltratti, emargini e spremi all'ultima goccia, le persone si ribellano, fanno il referendum di indipendenza e non vogliono più avere a che fare con un governo del genere. Ma questo non lo dicono; dicono solo che Putin vuole conquistare l'Ucraina".
Conclude Natalia: "Prima della guerra andavo spesso a trovare i miei genitori. A Donetsk c'era un aeroporto stratosferico, costruito per gli Europei di calcio e distrutto nelle prime settimane di guerra dall'esercito ucraino, aeroporto civile. Ora si lamentano che Putin spara sulle basi militari ucraine".
Foto tratta dal profilo Facebook di Giovanni Toti