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Question time per chiedere supporto linguistico alle famiglie

Il quadro preoccupante della provincia di Imperia, tra bassi livelli di alfabetizzazione e abbandono scolastico

Question time per chiedere supporto linguistico alle famiglie
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Question time, nel prossimo consiglio comunale (25 giugno), promosso dalla consigliera dem  a Imperia Deborah Bellotti. Obiettivo, chiedere all'amministrazione quali misure intende mettere in campo per assicurare il supporto linguistico alle famiglie che lo necessitano.

 

PD chiede misure per il supporto linguistico. I dati sconfortanti della Provincia di Imperia

L'interrogazione nasce anche dall'analisi dei dati forniti da Openpolis nel recente approfondimento sui divari educativi in Italia.  I disagi linguistici e culturali iniziano ben prima dell’esame di maturità, causati dalla mancanza di strumenti di sostegno e inclusione fin dai primi anni di scuola.
La provincia di Imperia, denuncia Bellotti, non fa eccezione. Tra i diplomati del 2023, oltre il 12% dei giovani italiani non ha competenze minime in italiano, percentuale che sale al 28% tra gli studenti con background migratorio. Il  quadro della provincia fotografa oltre il 43 % degli studenti che mostra competenze alfabetiche insufficienti, sopra la media nazionale.
La Provincia di Imperia presenta il tasso di abbandono scolastico più alto della Liguria: circa il 22,2 %, oltre il doppio della media regionale; nella fascia 18-24 anni, i NEET (giovani che non studiano né lavorano) sono al 26,3 %, valori nettamente superiori alla media regionale.
Imperia è infine la provincia ligure con il più elevato tasso di abbandono precoce: oltre un giovane su 5 interrompe gli studi dopo la terza media.

«La qualità dell'educazione va garantita a tutti»

«Le competenze linguistiche carenti si sommano ad altre fragilità: barriere linguistiche in famiglia, isolamento culturale e servizi educativi insufficienti contribuiscono a generare un ambiente poco favorevole per l’apprendimento- così la consigliera-.  Nella nostra provincia le scuole faticano a colmare questi divari se manca un sostegno adeguato per le famiglie che non hanno ancora piena padronanza dell’italiano: molti genitori hanno difficoltà a comunicare con gli insegnanti, a seguire i percorsi educativi dei propri figli e quindi ad esercitare appieno il proprio ruolo. Questo isolamento alimenta una disparità educativa che colpisce maggiormente chi parte già svantaggiato penalizzando i nostri ragazzi fin da piccoli».
«Per questo - conclude - chiedo all’Amministrazione di censire le famiglie che necessitano di supporto linguistico e di attivare un servizio strutturato, accessibile e continuo per l'insegnamento della lingua italiana rivolto agli adulti, di collaborare con scuole e associazioni per costruire reti di inclusione reali. La qualità dell’educazione e dello sviluppo dei ragazzi passa anche dalla partecipazione delle famiglie, che va garantita a tutti, senza distinzioni».
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