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Ricorso al TAR contro le mascherine a Genova, ma il vento della polemica arriva anche a ponente

Mentre si aspetta la decisione del TAR, il ventaglio del dibattito si allarga

Ricorso al TAR contro le mascherine a Genova, ma il vento della polemica arriva anche a ponente
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Fa discutere anche nella Riviera dei Fiori quanto sta accadendo a Genova: alcuni cittadini, con il sostegno dei loro avvocati, hanno presentato un ricorso con richiesta di sospensione al TAR della Liguria. Nel mirino l'ordinanza del sindaco Marco Bucci, che ha disposto, con ordinanza sindacale del 17 maggio, l'obbligo di indossare le mascherine chirurgiche anche all'aperto sul territorio del capoluogo, se non si pratica attività sportiva. Il ricorso è stato presentato ieri  mattina, da due cittadini, con il comune che si è costituito insieme ai suoi uffici legali nel pomeriggio. E mentre la Liguria attende l'esito della decisione del TAR - senza udienza, presa sulla base degli atti difensivi - la polemica approda anche sui social ponentini.

"Prossimamente anche qui"

In particolare, su FB è riportata la notizia corredata con con la didascalia "prossimamente anche qui". Nel mirino l'ordinanza analoga firmata dal sindaco di Taggia Mario Conio, che in virtù della delicata fase che il suo comune, insieme a tutta l'italia, sta attraversando, ha optato per rendere obbligatorio l'uso delle mascherine chirurgiche, almeno fino al 3 giugno, giorno in cui gran parte delle misure per prevenire il contagio da Coronavirus saranno allentate, con un progressivo rientro nella "normalità". Tra i commenti spicca quello di M. T. che afferma "Le mascherine all'aperto (a meno che più persone non siano accalcate) non servono a un belin, ormai lo ammettono quasi tutti (e fanno pure male)". Emblematica la risposta dell'autore del post (C.G.)che affonda un lapidario "Bisognerebbe spiegarlo anche allo sceriffo di Taggia".

"Le mascherine vanno indossate, senza se e sena ma"

Nella fattispecie, lo "sceriffo" sarebbe proprio il primo cittadino Mario Conio (che tra l'altro, ha contratto a marzo il virus e solo recentemente è uscito dall'isolamento), che ha da lungo tempo sostenuto la necessità, per i suoi cittadini, di proteggersi dal contagio - e proteggere gli altri - indossando sempre e comunque i dispositivi di protezione individuale. Proprio in virtù della parziale ripartenza del 18 maggio, il primo cittadino aveva affidato alla sua pagina FB istituzionale una chiara dichiarazione di intenti: aveva annunciato nessuna pietà per i trasgressori. Giovedì scriveva  "Vi invito però ancora una volta a non abbassare la guardia, a non sottostimare il problema covid. Mi dispiace ricordarlo, ma il virus e’ ancora intorno a noi, insidioso è pericoloso, l’esigenza di uscire per riprendere a lavorare non deve essere confuso con un liberi tutti che potrebbe essere pericolosissimo per la nostra salute e per la nostra tenuta economica. Vedo e sento cittadini proporre l’uso delle mascherine in maniera discordante da quanto da me indicato nella mia ordinanza. Lo ribadisco, nel Comune di Taggia la mascherina va indossata sempre quando si esce, senza se e senza ma. Chi non lo fa è passibile di sanzione e sarà sanzionato. Quando sarà possibile, allenterò tale misura, ma oggi, ritengo sia ancora importante è corretto utilizzarla sempre".In questo contesto, il dibattito sulla legittimità delle ordinanze per indossare le mascherine, aspetta il pronunciamento del Tribunale Amministrativo della Liguria. Nel dubbio, meglio comunque proteggersi.

 

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