Rivieracqua: Procura chiede di proseguire con il concordato, giudice si "riserva"
La Procura di Imperia ha chiesto oggi l'annullamento della revoca della procedura concordataria. Nuova udienza in tribunale
Chiesto l'annullamento della revoca del concordato
La Procura di Imperia ha chiesto oggi, davanti al giudice fallimentare Silvana Oronzo, di Imperia, l'annullamento della revoca della procedura concordataria, per Rivieracqua, il gestore unico del ciclo integrato delle acque in provincia di Imperia. Il giudice ha recepito l'istanza e si è "riservato" di riferire al Collegio per la decisione.
"La Procura non solo non ha presentato istanza di fallimento - dichiara il presidente di Rivieracqua, Gian Alberto Mangiante - ma ha anche verbalizzato la convenienza di proseguire nell'attuale gestione e, quindi, nel concordato, perché ci sarebbero tutti i presupposti economici e finanziari e anche di opportunità, affinché Rivieracqua proceda in questa direzione".
E' stato così verbalizzato il procedimento di revoca della revoca dell'ammissione al concordato, che era stato chiesto secondo l'articolo 173 del codice fallimentare. "Sono particolarmente soddisfatto - conclude Mangiante - di come si è sviluppata l'udienza e sono oltremodo convinto che la prosecuzione della procedura concordataria sia la migliore, per quanto riguarda Rivieracqua, fermo restando che stiamo valutando soluzioni alternative sempre nell'interesse della azienda e dell'intero ceto creditizio".