Genova

San Martino: una dieta specifica potrebbe contrastare il Coronavirus

Un'alimentazione povera di carboidrati e ricca di lipidi limiterebbe la reazione immunitaria spropositata in seguito all'infezione. Ecco i particolari

San Martino: una dieta specifica potrebbe contrastare il Coronavirus
Pubblicato:
Aggiornato:

All’Ospedale Policlinico San Martino è in corso un trial per capire se una dieta chetogenica (un regime alimentare a basso contenuto di carboidrati e alto contenuto di lipidi) in pazienti affetti da coronavirus possa contribuire alla riduzione della mortalità e della necessità di ricovero in terapia intensiva di questi soggetti.

Lo studio al san Martino

E’ stato fino ad oggi osservato che i pazienti affetti da Covid-19 che presentano un quadro più grave e che richiedono il ricovero in ospedale e in terapia intensiva possono essere colpiti da una ‘tempesta citochinica’, una risposta immunitaria esagerata messa in atto dal'organismo per difendersi dal'invasione del patogeno. Tra i principali responsabili del rilascio di citochine, molecole implicate nel processo di infiammazione, vi sono i macrofagi M1, cellule che, quando si attivano, consumano esclusivamente glucosio. Pertanto, l’applicazione di una dieta chetogenica, che prevede una notevole restrizione dell’assunzione dei carboidrati (o zuccheri), potrebbe risultare promettente, poiché consentirebbe di controllare e limitare la produzione delle citochine, in grado di scatenare, se prodotte in quantità eccessive, la cosiddetta ‘tempesta citochinica’.

Un protocollo dieto-terapico nel reparto di Malattie-Infettive

Si è così proceduto allo sviluppo di un protocollo dieto-terapico approvato dal Comitato etico dell’Ospedale Policlinico San Martino, che prevede la somministrazione ad alcuni pazienti di una dieta chetogenica normo calorica, normo proteica ed iperlipidica, ad altri di un vitto
comunemente somministrato ai pazienti in ospedale. Da una prima analisi preliminare nel reparto di Malattie Infettive, condotta su 34 persone che avevano seguito una dieta normocalorica, normoproteica chetogenica confrontati con un numero doppio di soggetti che avevano seguito nello stesso periodo una dieta comune sono emersi risultati particolarmente rilevanti sulla sopravvivenza a 30 giorni e sulla necessità di trasferimento in terapia intensiva. Entrambi i parametri sono infatti risultati minori nei pazienti sottoposti a dieta chetogenica.

Leggi QUI le altre notizie

Seguici sui nostri canali
Necrologie