Sanremo: Rivieracqua non paga le aziende, sindacati manifestano davanti al Comune

A poche ore dalla riunione dell'assemblea del soci di Rivieracqua, le associazioni dei lavoratori hanno incontrato anche il presidente dell'azienda, Gian Alberto Mangiante, che ha rassicurato sulla possibilità di istituire un piano di rientro.

Sanremo: Rivieracqua non paga le aziende, sindacati manifestano davanti al Comune
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Il sindacato unitario dei lavoratori Cgil, Cisl e Uil ha manifestato, stamani, davanti al Comune di Sanremo, assieme ad alcune decine di edili, contro il mancato pagamento di Rivieracqua (gestore unico del ciclo integrato delle acque in provincia di Imperia), a una ventina di aziende, per un totale di circa tre milioni di euro e il contestuale rischio di licenziamento di duecentocinquanta lavoratori del comparto.

A poche ore dalla riunione dell'assemblea del soci di Rivieracqua, le associazioni dei lavoratori hanno incontrato anche il presidente dell'azienda, Gian Alberto Mangiante, che ha rassicurato sulla possibilità di istituire un piano di rientro.

"C'è in gioco il futuro di un indotto importante - ha commentato il segretario generale imperiese della Cgil, Fulvio Fellegara -. Un ulteriore ritardo o riduzione dei pagamenti avrebbe sicuramente conseguenze devastanti e l'ultimo anello della catena sono i lavoratori, che rischiano di pagare il prezzo più alto. Oggi uscirà un mandato esplorativo per salvaguardare l'azienda, ma anche tutti i creditori ed evitare così ripercussioni".

Per la Cgil c'era pure Gianpiero Garibaldi, rappresentante degli edili: "La difficoltà a chiudere il bilancio 2017 di Rivieracqua è determinato dalla inadempienza nel pagamento di una serie di soci, quindi di Comuni proprietari di quote societarie che non stanno adempiendo ai loro doveri. A loro diciamo di investire e rinnovare l'impegno con il nuovo piano di impresa, per mantenere pubblico il ciclo integrato delle acque". Per Massimo Frisiani (Filca Cisl): "Chiediamo un impegno preciso. La nostra paura è che si possa andare a un concordato preventivo, che provocherebbe solo danni. Gli imprenditori sono d'accordo a una dilazione, quindi un'apertura c'è e adesso serve un accordo".

Per Marco De Andreis (Uil): "Il problema non riguarda solo il comparto edile, che tuttavia interessa diciotto aziende e 250 lavoratori che oggi rischiano il posto. Vale a dire il dieci per cento circa della forza lavoro attuale in provincia di Imperia".

FULVIO FELLEGARA E GIANPIERO GARIBALDI (CGIL)

MASSIMO FRISIANI (FILCA CISL)

MARCO DE ANDREIS (UIL)

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Massimo Frisiani Gianpiero Garibaldi e Marco De Andreis
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Massimo Frisdiani
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Gianpiero Garibaldi
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