Aveva appena finito di scaricare le olive e si preparava per tornarsene a casa, in Puglia: Francesco Ventrella, imprenditore cinquantaseienne di Turi (Bari), morto stamani nel cortile dell’oleificio Fratelli Merano, di Lucinasco, nell’entroterra di Imperia, schiacciato dal rimorchio che stava tentando di agganciare al camion di sua proprietà.
Il procuratore di Imperia Alberto Lari si è recato sul posto
per un sopralluogo e accertamenti sono in corso per ricostruire la dinamica dell’accaduto. La procura di Imperia ha aperto una inchiesta per omicidio colposo anche se al momento non risultano responsabilità di terzi.
Per quanto riguarda la dinamica
sembra che il tragico incidente sia stato provocato da un errore o un malfunzionamento del sistema di aggancio. Francesco, titolare di una ditta individuale, non ha fatto in tempo a scappare, il rimorchio si è mosso ed è rimasto schiacciato, senza alcuna via di scampo.
I sindacati: “Più controlli e formazione”
Il sindacato che ci va giù più pesante nel commentare il dramma di Lucinasco è la Uil Liguria: “Non esistono altri termini per definire questa tragedia se non omicidio” scrive in una nota Riccardo Serri, segretario generale UIL Liguria “Ancora una volta ci stringiamo intorno ad una famiglia che si trova ad assistere impotente di fronte a un incidente che poteva e doveva essere evitato”.
Gli fa eco il collega imperiese Marco De Andreis: “La Fratelli Merano è una grande azienda con molti dipendenti ma con un bassissimo tasso di sindacalizzazione. La mancanza di un dialogo continuativo con i sindacati non può che aumentare i rischi, con effetti talvolta drammatici, come oggi”.
“La sicurezza non può essere considerata un costo accessorio, né demandata alla buona volontà del singolo: deve essere un pilastro dell’organizzazione del lavoro, soprattutto nei contesti dove si utilizzano mezzi pesanti e si opera in aree di manovra e cortili aziendali, che troppo spesso vengono sottovalutati in termini di rischio” aggiunge il segretario generale Cisl Liguria Luca Mastripietri – Chiediamo un rafforzamento concreto dei controlli, più formazione obbligatoria e continua, coinvolgimento reale di rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, investimenti in procedure, segnaletica e organizzazione degli spazi di lavoro. È necessario aprire subito un confronto territoriale, con istituzioni, aziende e parti sociali, per definire interventi specifici su sicurezza e prevenzione, a partire dai settori e dalle aree più esposte”.