LA CONFERMA DELL'UFFICIO VETERINARIO DI ASL 1

Scoperti due focolai di "blu tongue" in provincia: 4 gli animali infetti, due sono morti

Sono stati scoperti in provincia di imperia: uno su un tre ovini del distretto sanitario di Imperia, due dei quali sono morti

Scoperti due focolai di "blu tongue" in provincia: 4 gli animali infetti, due sono morti
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Due focolai di “blu tongue”, la cosiddetta febbre catarrale dei piccoli ruminanti, sono stati scoperti in provincia di imperia: uno su un tre ovini del distretto sanitario di Imperia, due dei quali sono morti e uno su un bovino della zona di Ventimiglia, attualmente vivo e in terapia.

A confermarlo è la dottoressa Cristiana Tittarelli, direttore della Sanità animale di Asl 1

Abbiamo scoperto questi due casi dalla denuncia dei rispettivi allevatori, che avevano rilevato una patologia clinica sui due capi - spiega il medico -. Ci troviamo di fronte a una malattia virale non contagiosa trasmessa da un moscerino ematofago, il Culicoides, che si nutre di sangue, il quale si infetta dopo aver punto un animale contagiato e, sua volta, trasmette il virus pungendone uno sano”.

La patologia determina una elevata mortalità soprattutto nelle pecore

come avvenuto a Imperia, dove due animali sono morti e uno è ora in terapia e si sta riprendendo. I due focolai risalgono alle ultime settimane, quello di Imperia, addirittura agli ultimi giorni, e la conferma arriva dall’istituto Zooprofilattico di Teramo, dove il campione viene inviato dallo stesso laboratorio di Torino, che compie un primo accertamento clinico. In questo caso come avviene la prevenzione? “Esiste una vaccinazione, facoltativa ed efficace - prosegue la dottoressa - ampiamente sperimentata anche nel resto d'Europa, ma come in tutte le malattie di questo genere è molto importante la prevenzione, impendendo l’azione del vettore. Quindi, abbiamo trattamenti insetto repellenti sugli animali. Inoltre, è consigliato custodire gli stessi al chiuso, durante la notte, perché il vettore agisce durante in quel frangente, utilizzando anche zanzariere a maglia fitta sulle finestre. E poi, bisogna utilizzare insetticidi ambientali ed eliminare i ristagni di acqua, dove gli insetti vanno deporre le uova”.

La malattia non è trasmissibile all’uomo, anche a contatto con animali malati

ma colpisce i ruminanti domestici e selvatici, oltre a bovini e ovini, anche capre e camelidi come lama e alpaca. I capi malati vengono trattati con terapie antibiotiche e antinfiammatori. I sintomi sono: febbre alta, scolo nasale, testa gonfia (edema della testa), congestione della mucosa della bocca e nei casi più gravi lingua ingrossata e cianotica, da qui il nome della malattia: “lingua blu”. La patologia comporta anche scarso appetito nell’animale e può provocare aborti negli animali o problemi locomotori. Nei casi più gravi causa anche la morte.

Fabrizio Tenerelli

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