Sequestrato e torturato in cella Alberto Scagni condannato per l'omicidio della sorella
Due detenuti marocchini hanno tenuto in ostaggio un terzo detenuto: Alberto Scagni, condannato per avere ucciso la sorella
Due detenuti marocchini hanno tenuto in ostaggio un terzo detenuto: Alberto Scagni, condannato per avere ucciso la sorella a Genova, torturandolo per tre ore, fino quasi a ucciderlo. E’ accaduto, ieri sera, nel carcere di Valle Armea, a Sanremo.
Lo comunica il sindacato Sappe di polizia penitenziaria
“L’uomo era un compagno di cella al Padiglione Z - afferma Vincenzo Tristaino, segretario regionale del Sappe - dove sono detenute le persone protette. Sempre nella stessa cella, un altro ristretto, italiano, è stato tenuto sotto minaccia e chiuso in bagno”.
Aggiunge Tristaino: “I due nordafricani, autori del sequestro di persona e delle lesioni gravi, hanno anche spaccato tutta la cella, in stato alterato per alcol, ottenuto in modo artigianale in cella macerando la frutta”.
Stando a quanto affermato da Tristaino
“Il detenuto è stato torturato e picchiato a sangue con una violenza inaudita. E’ stato ricoverato in ospedale con ferite, anche da taglio e contusioni in tutto il corpo. Solo un gruppo di agenti, coordinati dal vicecomandante presente sul posto, hanno fatto irruzione con caschi protettivi e scudi per fare strada ad altri poliziotti al fine di salvare l'ostaggio e portarlo in ospedale. Sono, quindi, intervenuti dal carcere di Imperia: il comandante, il direttore del penitenziario e il magistrato di turno”. Ma non è tutto. Risulterebbe un solo poliziotto ferito, con due costole fratturate per ventuno giorni di prognosi.
Fabio Pagani del Uilpa Polizia Penitenziaria afferma
“L’episodio è accaduto verso le 21. Il detenuto era stato da poco trasferito dal carcere genovese di Marassi, a Sanremo. E’ stato sequestrato e minacciato di morte, probabilmente per il reato da lui commesso”. Secondo Pagani, Scagni sarebbe stato liberato dopo una trattativa di ore e l’ingresso in cella della polizia penitenziaria con l’utilizzo della forza. “Solo grazie all’intervento degli agenti - aggiunge - si è evitato un brutale omicidio”. Scagni è stato successivamente trasferito all’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure.
Fabrizio Tenerelli