Maxi inchiesta

Sgominata cellula terroristica: Lega e FdI intervengono su Pro Pal e Francesca Albanese

Berrino invita alla prudenza quando si organizzano convegni. Rixi invoca nessuna ambiguità per chi ricopre un ruolo internazionale

Sgominata cellula terroristica: Lega e FdI intervengono su Pro Pal e Francesca Albanese

Arrivano le prime reazioni dal mondo politico ligure in seguito all’inchiesta condotta da Digos e Guardia di Finanza che ha portato le forze dell’ordine a sgominare una cellula terroristica ligure che avrebbe finanziato il gruppo palestinese Hamas per milioni di euro. Nove le misure cautelari di custodia in carcere.

 

 Lega e FdI intervengono su Pro Pal e Francesca Albanese

Interviene il senatore sanremese Gianni Berrino, FdI, capogruppo in commissione giustizia a Palazzo Madama: “Esprimo soddisfazione e faccio i complimenti alle forze dell’ordine e alla procura di Genova per le complicate indagini che hanno portato oggi all’importante operazione anti-terrorismo con misure di custodia cautelare per nove persone con l’accusa di far parte e di aver finanziato Hamas – scrive il senatore -. Questa vicenda, fatta salva la presunzione d’innocenza, dovrebbe rappresentare per la sinistra un invito alla prudenza quando si organizzano convegni con esponenti della galassia pro-pal”.

 

“Niente ambiguità su Hamas da chi ricopre un ruolo internazionale”

L’inchiesta raccontata dagli atti giudiziari è chiara: milioni di euro sono finiti ad Hamas, un’organizzazione terroristica riconosciuta come tale dall’Unione Europea”. Così il viceministro alle Infrastrutture e Trasporti, ex assessore regionale, Edoardo Rixi. “Questo è un fatto, non una lettura politica. Di fronte a dati di questo tipo, ogni tentativo di minimizzare, giustificare o relativizzare le azioni di Hamas contribuisce a legittimare il terrorismo. Per questo le parole contano, soprattutto quando arrivano da chi ricopre ruoli internazionali e istituzionali. Figure come Francesca Albanese non parlano da semplici attivisti: l’ambiguità verso Hamas non è neutralità, ma una responsabilità politica e morale che incide sul dibattito pubblico”.

 

“L’Italia – conclude – continuerà a stare dalla parte della legalità, della lotta al terrorismo e della netta distinzione tra la difesa dei diritti umani e la giustificazione della violenza”.