Siccità: "Alta severità idrica in Liguria"
La situazione particolarmente grave a ponente. Regione al lavoro per elaborare i dati necessari allo stato di emergenza.
A margine della siccità che attanaglia la Liguria, l'Osservatorio di Bacino distrettuale dell'Appennino settentrionale ha definito la calamità come "Alta severità idrica".
Siccità: a giorni lo stato di emergenza
Il pronunciamento arriva al termine della riunione di oggi tra i tecnici di Regione Liguria, i gestori del servizio idrico integrato e gli enti del governo nell'ambito del territorio regionale. Secondo quanto riporta l'Ansa, il governatore di Regione Liguria Giovanni Toti ha assicurato che i tecnici dell'ente sono al lavoro per elaborare i dati istruttori necessari al Dipartimento di Protezione Civile per decretare lo stato di emergenza. L'obiettivo -spiega il presidente della giunta regionale- sarebbe quello di ottenere risorse sufficienti per rispondere alla siccità, limitando i danni alle attività produttive e turistiche e scongiurando l'ipotesi della razionalizzazione dell'acqua potabile in Liguria.
La situazione a Ponente
A ponente, la situazione sembrerebbe essere più critica e sono già numerosi i sindaci che hanno firmato ordinanze e attuato provvedimenti per fronteggiare la mancanza di acqua dovuta alla siccità. Secondo quanto riporta l'Ansa, la condizione del ponente ligure sarebbe aggravata anche dalla dispersione idrica, dovuta alle condizioni di tenuta delle tubature.ù
Il bando del Club Alpino Italiano
Incrementare la resilienza dei rifugi del Cai in relazione alla generale contrazione delle riserve idriche in quota, attuare misure concrete ed efficaci nel breve e medio periodo in risposta al cambiamento climatico, garantire il presidio territoriale e la ricettività montana sul territorio nazionale. Sono queste le finalità del "Bando approvvigionamento acqua e contenimento consumi idrici nei rifugi del Cai", approvato dal Comitato direttivo centrale del Club alpino italiano.
Il bando, rivolto alle Sezioni del Cai proprietarie di rifugi (categorie B, C, D, E) non allacciati al pubblico acquedotto, copre l'80% delle spese sostenute e documentate dal primo gennaio al 31 ottobre 2022 per interventi riguardanti la manutenzione sia ordinaria che straordinaria dei sistemi di approvvigionamento idrico, accumulo idrico, riduzione dei consumi idrici.
L'importo stanziato dal Comitato direttivo centrale ammonta a 300mila euro, con un contributo massimo di 10mila euro a rifugio e 50mila euro a Sezione.
«Siamo di fronte a una situazione climatica ormai diventata strutturale, e non più eccezionale. Con questo bando intendiamo supportare le nostre Sezioni e i rifugisti per evitare il più possibile il rischio di chiusure anticipate causate dalla scarsità idrica, pensando anche agli anni a venire», afferma il Presidente generale del Cai Antonio Montani. «I nostri rifugi devono poter continuare a svolgere la propria funzione di presidio della montagna, senza dimenticare il ruolo che rivestono sul tema sicurezza: i rifugisti danno abitualmente consigli sulle condizioni di sentieri e vie di salite e sulla situazione meteorologica, e i rifugi in molti casi fungono da base per eventuali operazioni di soccorso. Il nostro bando vuole inoltre sostenere chi ha scelto di lavorare sulle Terre alte con iniziative imprenditoriali caratterizzate da una forte motivazione alla vita in montagna, nel rispetto della sua natura, della sua storia e della sua cultura».