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Sogegross tiene aperto, ma i dipendenti sono in cassa integrazione o distaccati

La catena di punti vendita “cash and carry” all’ingrosso “Sogegross” resta aperta, ma i suoi dipendenti sono tutti in cassa integrazione in deroga

Sogegross tiene aperto, ma i dipendenti sono in cassa integrazione o distaccati
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Dipendenti tutti in cassa integrazione

La catena di punti vendita “cash and carry” all’ingrosso “Sogegross” resta aperta, ma i suoi dipendenti sono tutti in cassa integrazione in deroga alternata o distaccati. La decisione è stata presa per i ventidue punti vendita in Italia: sette dei quali in Liguria (due in provincia di Imperia) e i restanti in Piemonte, Lombardia, Toscana ed Emilia Romagna. All’origine c'è la chiusura di bar e ristoranti che sono i maggiori acquirenti.

"I negozi stanno registrando il sessanta per cento circa di perdita del fatturato - spiegano dall'ufficio relazioni col pubblico di Sogegross -. Un fatto molto grave, che non si è mai visto prima nella storia dell'azienda. Per gli addetti sono stati così attivate due soluzioni la cassa integrazione in deroga alternata o il distacco, su base volontaria in altre aziende del gruppo".

Nel primo caso, i dipendenti di alternano tra lavoro e cassa integrazione; nel secondo possono scegliere di essere distaccati negli altri punti vendita del gruppo, tipo Basko o Ekom o nei magazzini. La catena si rivolge prevalentemente ai professionisti dotati di partita Iva che operano nel settore alimentare e per chi fa somministrazione, quindi i bar e i ristoranti.

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Nella foto la zona commerciale delle Braie a Camporosso

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