LA GIUSTIFICAZIONE DI FRANCESCO CIPRI

Sprangate contro Moussa Balde, indagato: "Mi ha rotto due denti per rubarmi il telefono"

Il particolare esce a pochi giorni dalla chiusura della chiusura delle indagini. Con l'accusa di lesioni aggravate sono indagate 3 persone

Sprangate contro Moussa Balde, indagato: "Mi ha rotto due denti per rubarmi il telefono"
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Chiuse le indagini sul pestaggio di Moussa Balde

Un pugno in faccia sferratogli per rubare il telefono cellulare sarebbe all'origine del violento pestaggio avvenuto, il 9 maggio scorso, in via Ruffini, a Ventimiglia, dove un richiedente asilo di 22 anni della Guinea, Moussa Balde (suicidatosi nel Cpr di Torino, il 23 maggio scorso) è stato preso a sprangate da tre italiani. Il particolare esce a margine della recente chiusura delle indagini. Con l'accusa di lesioni aggravate sono ora indagati: Ignazio Amato, 28 anni, di Palmi (Reggio Calabria), Francesco Cipri, 39 anni e Giuseppe Martinello, 44 anni, entrambi originari della provincia di Agrigento. Ed è proprio Cipri ad affermare di essere stato aggredito e di aver perso due denti. Un particolare, quest'ultimo, che andrà verificato per appurarne la veridicità.

Ecco come sarebbero andati i fatti

Il trentanovenne sarebbe stato adocchiato e seguito da quattro persone, tre si sarebbero poi allontanate. E' stato allora che il ventiduenne avrebbe sferrato il pugno a Cipri (difeso dall'avvocato Marco Bosio) tentando di sfilargli il telefonino. A quel punto è partita la violenta reazione. Per aggredire il migrante i tre hanno utilizzato un portacenere di quelli a colonna, di cui si sta cercando di chiarire la provenienza. Lo straniero, già sottoposto a provvedimento di espulsione, venne portato in ospedale e dimesso con prognosi di 10 giorni. Poche settimane dopo tuttavia, forse per paura di essere rimpatriato, si è tolto la vita.

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