Storia a lieto fine per Dosolina, la 65enne ospite de "Le Grange"

Per un certo periodo la donna ha dormito nell'ufficio di un amico, dormendo su una poltrona

Storia a lieto fine  per Dosolina, la 65enne ospite de "Le Grange"
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Storia a lieto fine per Dosolina, la 65enne ospite de "Le Grange" tutta sua

Per un certo periodo la donna ha dormito nell'ufficio di un amico, dormendo su una poltrona

L'epopea di Dosolina Salvetti, imperiese, 65enne, ex dipendente Sasso, sembra aver trovato il classico lieto fine tra le mura della Residenza Protetta “Le Grange” di Riva Ligure.  La donna, che momentaneamente aveva ottenuto “asilo” e conforto nella struttura, sarà presto ospitata in una casa famiglia e finalmente potrà ottenere una casa e un po' di pace.
Ad annunciarlo, durante una piccola festa a sorpresa nel salone della residenza, in occasione dell'elezione di Miss e Mister “Le Grange”, lo stesso direttore Stefano Faraldi, che con una toccante lettera, letta di fronte a tutti gli ospiti a voluto salutare Dosolina. Prima di approdare a “Le Grange”, la Salvetti era addirittura finita a vivere nell'ufficio di un suo amico, dormendo su una poltrona e mangiando scatolame e insalata, nell'attesa che il Comune di Imperia trovasse per la donna una sistemazione dignitosa (aveva vissuto, tra le altre sistemazioni, nel degrado generale della struttura, nelle case popolari di via Airenti a Caramagna), dopo che la Sasso aveva chiuso e che un problema al ginocchio minasse la capacità di Dosolina di lavorare, a un solo anno dalla pensione.
Una sistemazione provvisoria e disperata, visto che la Caritas l'aveva potuta ospitare per poco tempo e che Dosolina, a causa di violenti litigi con la coinquilina, era dovuta fuggire dalla casa famiglia “Il Girasole”.

La toccante lettera del direttore Stefano Faraldi

"Siamo stati una tappa del tuo viaggio, una sosta, scegli tu come preferisci chiamare il tuo soggiorno qui con noi”. Con queste parole il direttore Stefano Faraldi apre la lettera alla “sua” Dosolina.  "Ma sappi una cosa: non mi dimenticherò mai di te, della tua simpatia e della tua dolcezza, e sono felicissimo di aver fatto in qualche modo parte di questo tuo percorso di vita. Sei una persona gentile, hai sempre avuto una parola per tutti e sai farti volere bene essendo semplicemente te stessa. Ho sempre avuto poco tempo purtroppo, ma le nostre chiacchierate nel mio ufficio, le tue dediche, le tue lettere sono qualcosa che vanno oltre il tempo: resteranno sempre nel mio cuore Non ci è permesso scegliere la cornice del nostro destino, ma ciò che vi mettiamo dentro è nostro. Quello che ci metti dentro lo scegli tu”.

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