Successo per il convegno sull'Alzheimer

La conferenza, organizzato dal Comune di Imperia,  ieri al Museo dell'Olivo

Successo per il convegno sull'Alzheimer
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Successo per il convegno sull'Alzheimer

La conferenza, organizzato dal Comune di Imperia,  ieri al Museo dell'Olivo

Si è svolta ieri, in una gremita sala conferenze del Museo dell’Olivo, messa generosamente a disposizione dalla Fratelli Carli, il convegno “Malattia di Alzheimer:la dieta protegge?” , organizzato dal Comune di Imperia – Assessorato ai Servizi e alle politiche sociali - in collaborazione con la Società Operaia di Mutuo Soccorso “Dott. Raineri” di Imperia, nell’ambito del progetto “Imperia - Città amica delle persone con demenza”

Gli interventi dei relatori sono stati introdotti da Tiziana Naclerio, presidente della Società Operaia “Dott. Raineri”, figlia di persona affetta da Alzheimer da oltre 10 anni, e life coach con in mente il progetto di creare un percorso di crescita personale rivolto alle persone che si prendono cura dei malati di Alzheimer, la quale ha dato il benvenuto ai numerosi partecipanti anche a nome della dott.ssa Sonia Grassi, la dirigente del settore Servizi Sociali del Comune di Imperia, impossibilitata a partecipare.

Ad aprire i lavori il dottor Franco Zanoni, specialista in geriatria e gerontologia, responsabile della Struttura Semplice di Ortogeriatria presso l’Ospedale di Sanremo, che ha parlato in modo efficace ed esaustivo del ruolo dell’alimentazione nelle persone malate di Alzheimer, illustrando tutte le misure , gli accorgimenti e le principali indicazioni da rivolgere , in particolar modo, a chi soffre di disfagia (il termine medico che descrive ogni difficoltà o fastidio legati al processo di deglutizione), disturbo cui va incontro un’alta percentuale di persone affette da demenza . Il dottor Zanoni ha proposto una visione inusuale della demenza, mettendo in luce il concetto della “dimensione della persona e del rispetto dell’individuo”, che non va trattato come un malato ormai incapace di decidere, comprendere, agire o emozionarsi, piuttosto come un adulto, seppur in fase regressiva, che assume atteggiamenti tipici dei bambini, la cui cura richiede molta pazienza e il coinvolgimento di tante figure sanitarie, dal logopedista al fisioterapista. L’intervento è stato seguito con molto interesse dal pubblico in sala, tra cui molti operatori socio-assistenziali, alcuni dei quali provenienti dalla provincia di Savona.

A seguire, il dottor Roberto Anselmo, geriatra e Direttore Dipartimento Cure Primarie e Attività Distrettuali Asl 1 Imperiese, il quale ha parlato di due iniziative interessanti che mirano ad assistere non solo il malato di demenza, ma anche la famiglia, “perché la patologia non colpisce solo l’individuo ma tutta la famiglia”. La prima iniziativa riguarda la Regione Liguria , che sta provvedendo ad una riorganizzazione dei servizi per la demenza, con la creazione dei centri CDCD (Centro per la Cura Disturbi Cognitivi) , che dovrebbero nascere verso fine anno e che includeranno tutte le forme assistenziali necessarie al malato di demenza, dalla diagnosi alla terapia, dal volontariato alle misure di sostegno ai caregivers.

La seconda iniziativa riguarda il progetto Dementia Friendly Community (Città amiche delle persone con demenza) nata qualche anno fa in Nord Europa e giunta in Italia nel 2016, cui il comune di Imperia ha aderito dopo quello di Recco (per il momento le uniche due città in Liguria). Il progetto, svolto in collaborazione con la Federazione Alzheimer, con la Asl Imperiese e con A.LI.SA(Azienda Sanitaria Ligure), prevede la creazione di servizi nella comunità a misura di persone affette da demenza, per creare un ambiente in grado di accogliere tale tipologia di malato, sia da un punto di vista di opere urbanistiche sia da un punto di vista socio-relazionale.

“Oggigiorno la vera cura è ancora la famiglia” ha concluso Anselmo “che deve imparare a gestire il malato in maniera autonoma, anche se, fortunatamente, si stanno facendo avanti nuovi sistemi di cura che considerano il paziente nel suo insieme, e comprendono l’adattamento dell’ambiente alla sua nuova situazione, e maggiori azioni di sostegno e supporto alla famiglia”.

Per finire, Silvia Vivaldi, fisioterapista che da anni opera nel campo socio-sanitario, ha presentato il “Sente-mente” project”, di cui è “felicitatrice” certificata , un nuovo modello socio-assistenziale che si propone di stimolare le organizzazioni verso la creazione di nuovi modelli di assistenza e cura che mettano al centro la persona ancora prima della malattia, “perché la vita non finisce con la diagnosi”.

L’incontro si è concluso con l’intervento di Tiziana Naclerio, che ha evidenziato come tutti i relatori abbiano stimolato una riflessione importante , e cioè che la persona affetta da demenza non è la sua malattia ma un individuo da considerare nel suo complesso, perché anche se viene meno la coscienza estesa, quella che permette all’individuo di percepirsi come il protagonista della propria vita “il cuore resta intatto, con tutte le sue emozioni, il cuore non dimentica” .

E’ importante quindi donare emozioni positive a questi pazienti,  è stato provato  anche da studi scientifici (Guzman-Vélez ) che il caregiver ha una profonda influenza sullo stato emotivo del malato di Alzheimer, che può non ricordare la recente visita di una persona cara o di essere stato trascurato dal personale in una casa di cura, ma tali azioni possono avere un impatto duraturo su come si sente.

tiziana naclerio
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