Tar blocca un carico di mandorle contaminate. "Bene supportare i controlli alle dogane"
Braccio di ferro tra il produttore e il Direttore del posto di controllo. Otto ricorsi presentati
Grazie a un importante operazione di controllo, la scorsa settimana la sentenza del Tar della Liguria ha confermato lo stop richiesto dagli ispettori dell’Agenzia delle Dogane e del Ministero della Salute in seguito alla procedura avviata a luglio scorso che ha bloccato nel porto di Vado Ligure un carico contaminato di mandorle californiane destinate al consumo umano di circa 20 tonnellate.
Un carico di mandorle bloccato in porto. Braccio di ferro tra dogana e produttore
Si tratta, nello specifico, di otto partite di mandorle sgusciate statunitensi al cui interno l’analisi degli esperti ha riscontrato la presenza di parassiti, parti marce, presenza di rancidità, danni da insetti, larve, muffe e bave sericee (quelle che producono le forme larvali delle "farfalline del cibo"). «Una situazione senza precedenti- scrive Coldiretti Liguria, che interviene sulla questione- , che ha portato il Tar della Liguria a una sentenza con cui sono stati respinti ben otto ricorsi presentati da un'azienda del settore alimentare contro altrettanti provvedimenti del Direttore del posto di controllo frontaliero di Vado Ligure, mediante i quali è stata negata l'ammissione all'importazione e ai container in Italia.
"bene supportare i controlli alle dogane"
“La decisione del Tar della Liguria di bloccare le partite di mandorle contaminate – commentano Gianluca Boeri e Bruno Rivarossa, Presidente di Coldiretti Liguria e Delegato Confederale – è corretta e oltremodo dovuta, per la tutela della salute pubblica e del territorio. Ad oggi il porto di Genova gestisce oltre il 30% della merce in entrata dall’Europa, cui si aggiungono numeri importanti di partite agroalimentari provenienti da tutto il mondo, che devono necessariamente essere sottoposti a controllo. Ma non solo: in questo frangente è fondamentale valorizzare e tutelare il territorio, le sue produzioni e la filiera, che devono essere sempre più considerati fulcro e attori principali nella gestione del sistema preventivo comunitario proprio in virtù della loro produzione di qualità, sempre rispettosa di tutte quelle che sono le norme igienico-sanitarie e i valori alla base di un agroalimentare come quello ligure e italiano, vessillo del nostro Paese nel mondo”.