Toti condannato: lavori utili alla Lilt
Ok dal giudice: 1620 ore con attività di sostegno e presa in carico dei pazienti nella sede genovese dell'associazione
Arriva 'ok del giudice per il patteggiamento dell'ex governatore Giovanni Toti.
Condannato Giovanni Toti: lavori utili alla Lilt
Toti ha patteggiato una condanna a due anni tre mesi, commutata in 1620 ore (810 giorni) di lavori socialmente utili. Li sconterà presso la sede genovese della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (Lilt). L'ex governatore ha chiesto di iniziare a scontare la condanna immediatamente. Svolgerà attività di sostegno funzionale e presa in carico. Come pena accessoria interdizione dai pubblici uffici e incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione per tre anni oltre alla confisca di oltre 175mila euro. Al termine della condanna per Toti scatterebbero le maglie della legge Severino, l'incandidabilità per reati contro la pubblica amministrazione, a meno che lo stesso ex governatore non richieda la procedura di riabilitazione che dovrebbe essere approvata dal Tribunale di Sorveglianza.
L'ex governatore era stato arrestato dai militari delle Fiamme Gialle lo corso 7 maggio, all'hotel Lolli Palace di Sanremo. Su di lui pendevano le accuse di corruzione, atti contrari ai doveri di ufficio, finanziamento illecito ai partiti e falso (per avere, secondo l'accusa, falsificato i dati Covid al fine di ottenere più dosi di vaccino durante la pandemia). Detenuto ai domiciliari nella sua villa di Ameglia, era stato scarcerato in seguito alle dimissioni presentate in Regione che avevano portato al decadimento di giunta e Consiglio. Poi, l richiesta di patteggiamento per corruzione impropria e finanziamento illecito.
Era stato lo stesso ex governatore, a Imperia, alla presentazione del suo libro "Confesso: ho governato" a spiegare la sua verità. «Abbiamo patteggiato perché, dopo un'estate in cui ci hanno dipinti come criminali, la stessa Procura ha riconosciuto che non abbiamo guadagnato un soldo. Al processo, ci sarebbe stata una sfida tra due attori non protagonisti, ossia noi e l'accusa, quando deve essere il parlamento a intervenire sulla questione dei finanziamenti alla politica»