Toti: "Solidarietà a commercianti e ristoratori ma no alla violenza"
Per far ripartire il Paese serve riprogrammare i prossimi mesi, è il momento di farlo”" conclude il presidente della Regione Liguria
Scontri a Roma e in altre città durante la manifestazione di protesta contro le chiusure imposte dal Governo
“Guardo con preoccupazione le immagini delle manifestazioni di protesta di commercianti e ristoratori, durante le quali purtroppo alcuni agenti sono rimasti feriti. Questi lavoratori sono esasperati e in seria difficoltà e questo è evidente. A loro vanno la mia solidarietà e vicinanza. Ma la stanchezza e la difesa del sacrosanto diritto di lavorare, seppur comprensibili, non devono sfociare in episodi violenti, che di certo non rappresentano lo spirito e gli intenti della maggior parte dei manifestanti”. Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti in merito agli scontri che si sono registrati a Roma e in altre città d’Italia durante le manifestazioni di protesta contro le chiusure disposte dal governo.
“Il virus non si sconfigge con tumulti e forconi – prosegue Toti - nessuno dovrebbe soffiare sulla rabbia sociale, già difficile da controllare, e giocare sull’esasperazione di tanti lavoratori che non sanno più come mandare avanti la propria attività e mantenere le loro famiglie”. Secondo il presidente della Liguria “servono sangue freddo e nervi saldi. E soprattutto certezze dal Governo – sottolinea Toti - per queste categorie già tanto provate dalla pandemia. Abbiamo l'obbligo di dare delle risposte a queste persone, che si traducano non tanto in ristori ma soprattutto in soluzioni concrete che permettano loro di tornare al lavoro e costruire il futuro. Per far ripartire il Paese serve riprogrammare i prossimi mesi, è il momento di farlo”, conclude.