Cornavirus

Trattato il primo paziente in Liguria con anticorpi monoclonali

Lo scopo degli anticorpi monoclonali è quello di evitare il ricovero ospedaliero: è prezioso per far sì che una forma iniziale non maturi in una forma più grave

Trattato il primo paziente in Liguria con anticorpi monoclonali
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Il Professor Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie Infettive dell’Ospedale Policlinico San Martino racconta  del trattamento del  primo paziente con gli anticorpi monoclonali. “Gli anticorpi monoclonali sono arrivati nella giornata di mercoledì e già ieri siamo riusciti ad identificare il primo paziente: è un signore di 71 anni, con una cardiopatia, residente a Genova, che è stato intercettato nella mattinata grazie alla collaborazione con i Medici di Medicina Generale e poi portato al San Martino. Il paziente è stato ricoverato per circa un’ora ed è poi tornato a casa. Questo mi permette di parlare del protocollo operativo che abbiamo stipulato grazie alla collaborazione con Alisa e che prevede tre hub, dove viene stoccato l’anticorpo monoclonale: uno in Asl 1, all’Ospedale di Sanremo, uno all’Ospedale San Martino di Genova e uno alla Spezia. L’hub di Sanremo fornisce l’Asl1 e l’Asl2, il San Martino si occupa di tutta l’area metropolitana di Genova, mentre Spezia si occupa della Asl4 e Asl5".

"A questo protocollo partecipano tutti i centri di Malattie Infettive, che hanno il compito di interagire con i Medici di Medicina Generale perché l’anticorpo monoclonale dev’essere somministrato molto precocemente nella malattia da Covid, fondamentalmente entro 72 ore dalla positività del tampone o entro 10 giorni dall’esordio dei sintomi. È perciò evidente che per fare tutto questo non si può aspettare che il paziente arrivi in ospedale, ma bisogna andare a prenderlo a casa: è quello che noi a Genova facciamo ormai da vari mesi, da quando, a ottobre, abbiamo posto in essere una collaborazione con i Medici di Medicina Generale che ha consentito di avere oltre 70 ricoveri in fast-track in questo periodo, oltre ai numerosi pazienti seguiti a casa con il supporto degli specialisti infettivologi. Quindi oggi gli stessi pazienti che noi seguiamo a domicilio, non li portiamo in ospedale per un ricovero, ma li possiamo portare in ospedale più precocemente per la somministrazione dell’anticorpo monoclonale, dopodiché tornano a casa. È stata allestita una stanza al Padiglione Patologie Complesse dove l’ambulanza arriva, il malato passa nel percorso sporco, entra nella stanza dove fa il trattamento con il farmaco e, dopo un periodo di osservazione, torna a casa. Lo scopo dell’anticorpo monoclonale è proprio quello di evitare il ricovero ospedaliero: non ha alcun ruolo per le forme gravi, ma è prezioso per far sì che una forma iniziale non maturi in una forma più grave".

"Per ricevere la somministrazione è necessario avere più di 65 anni oppure avere delle comorbidità. È dunque per quei soggetti in cui, evidentemente, il Covid può dare una malattia più grave e quindi portare o a ricovero ospedaliero oppure, addirittura, al ricovero in terapia intensiva. La divisione di quante dosi di anticorpo monoclonale ci sono in Liguria è stata fatta direttamente da AIFA, sulla base della prevalenza dei contagi. A Genova ne abbiamo circa il 40%, mentre il resto è stato distribuito negli altri hub. Per questa settimana abbiamo 75 fiale, che sono ben sopra la necessità attuale. Però io credo e spero che sia una nuova opportunità. Questo anticorpo è stato ampiamente studiato, con dati pubblicati, e ha dimostrato di ridurre in maniera significativa sia le ospedalizzazioni che i decessi”.

“Già oggi – ha concluso Bassetti - arriveranno in reparto altri 2 pazienti per la somministrazione dell’anticorpo monoclonale: noi siamo pronti a fare, senza grossi problemi, fino a 15 trattamenti al giorno. Al momento abbiamo messo a disposizione una stanza, ma se ci fosse una maggiore richiesta da parte dei Medici di Medicina Generale per l’area di Genova, siamo pronti per offrire questa nuova e molto importante possibilità di trattamento”.

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