Un bagnino è l'ultimo ad aver visto Jonathan: era scalzo sul lungomare di Riva
C’è un testimone che ha visto Jonathan Forzan allontanarsi dalla spiaggia e camminare scalzo sul lungomare di Riva Ligure

C’è un testimone che ha visto Jonathan Forzan allontanarsi dalla spiaggia e camminare scalzo sul lungomare di Riva Ligure, in costume, circa un’ora dopo essere uscito da casa dei nonni per un bagno, come era solito fare tutte le mattine.
E’ questa, al momento, l’unica testimonianza
che viene presa in considerazione nell’ambito delle ricerche del trentaduenne dato per scomparso martedì scorso. A notarlo è stato un bagnino - libero dal servizio - che viene considerato attendibile. Da una telecamera del circuito di videosorveglianza cittadino si vede il testimone all’ora indicata, ma non Jonathan, che probabilmente si trovava fuori campo.
Jonathan è stato visto a circa cento metri - verso Levante - dal luogo dove sono state trovate le sue infradito. Non è chiaro, però, se poi sia tornato in acqua, visto che in costume da bagno (color arancione fluo) difficilmente avrebbe potuto non essere notato.
Le ricerche sono proseguite anche oggi con cinque motovedette
3 della guardia costiera e due della guardia di finanza, a cui si aggiunge un elicottero della guardia di finanza. Da segnalare anche la partecipazione dei vigili del fioco con diverse squadre di pronto intervento - e di un diving di Taggia, i cui sub hanno voluto dare il proprio contributo.
Oggi sono entrati in servizio anche i cani molecolari
dei carabinieri di Firenze. In mare le ricerche sono coordinate dalla capitaneria di porto; a terra dai carabinieri di Santo Stefano dove è situato il Centro operativo comunale (Coc), nel quale operano i vigili del fuoco con il Responsabile operazioni di soccorso (ros), i Tas (topografia applicata al soccorso) e la responsabile Provinciale della Protezione Civile per gestire le squadre dei volontari. Sul posto una squadra dei Sistemi a Pilotaggio Remoto (Sapr) dei vigili del fuoco con i droni, e gli uomini del soccorso acquatico con gommone e moto d'acqua per monitorare le zone costiere.
Fabrizio Tenerelli