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Una veglia per ricordare i migranti morti alla frontiera tra Ventimiglia e Mentone

Si è trattato di una veglia in ricordo dei migranti morti nel tentativo di espatriare in Francia e di raggiungere gli altri Paesi europei

Una veglia per ricordare i migranti morti alla frontiera tra Ventimiglia e Mentone
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Un centinaio di manifestanti ha sfilato da Garavan al confine

Sono un centinaio gli attivisti di Amnesty International e di altre associazioni umanitarie, che con partenza alle 17.30 circa dalla stazione ferroviaria di Menton Garavan hanno raggiunto il confine franco italiano di Ponte San Ludovico, a Ventimiglia, per una veglia in ricordo dei migranti morti nel tentativo di espatriare in Francia e di raggiungere gli altri Paesi europei.

I manifestanti si sono sdraiati per ricordare i migranti morti

Sono circa trenta i manifestanti, ciascuno con un cartello con su scritto il nome della vittima e la data della morte, che si sono sdraiati a terra, dopo l’appello, a testimonianza degli altrettanti stranieri morti dal 2016 a oggi: chi investito dal treno o da un’auto; chi folgorato sulla linea ferroviaria e chi caduto da un dirupo.

Subito dopo sono stati accesi dei lumini in loro ricordo. Da parte italiana presenti, oltre ad Amnesty, anche: Aifo, Caritas, Associazione 25 aprile, Rete Sanremo Solidale, Arcicamalli Imperia e cittadini intervenuti a titolo personale. La manifestazione si è svolta, davanti a un nutrito gruppo di agenti e militari della gendarmerie e della police. Alcuni momenti di tensione, si sono vissuti, verso le 19.15, quando alcuni ragazzi hanno mostrato il dito medio verso la frontiera e alcuni poliziotti, ma la manifestazione è stata comunque pacifica.

Le dichiarazioni di Maurizio Marmo (Caritas)

“Continuano ad arrivare persone, così come continuano i respingimenti e continuano a passare persone, che si affidano ai trafficanti - ha detto Maurizio Marmo, responsabile della Caritas Intemelia -. Con conseguenza sulla città date dal rallentamento del viaggio che queste persone devono subire. Senza contare le vittime che stasera stiamo commemorando. Tutte persone che sono morte, durante questi anni, per cercare di evitare i controlli. Nel corso del 2021 sono circa 1.250 le persone che sono passate dai nostri alloggio. Soprattutto, donne con bambini, anche disabili, provenienti da diversi Paesi del mondo, come Afganistan, Kurdistan o Eritrea”.

Per Maria Giulia Latini, di Amnesty Sanremo

“Quello dei rifugiati e dei morti è un problema che ci sta a cuore. E’ intollerabile e inumano quello che accade; le persone prima delle frontiere, cos’ì come canali legali sicuri per le persone che vogliono migliorare la propria vita ed hanno diritto a essere accolti”.

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