Uomo finisce nel cassonetto al compattatore e rischia di morire dilaniato, parla l'operatore ecologico
Uomo nel cassonetto: "Era coperto da lenzuola, coperte e rifiuti che riempivano per circa tre quarti il bidone della indifferenziata"

Uomo nel cassonetto
"Era coperto da lenzuola, coperte e rifiuti che riempivano per circa tre quarti il bidone della indifferenziata". Inizia così il racconto di Luca Colombo, l'operatore ecologico di Docks lanterna, l'azienda appaltatrice del servizio di igiene urbana, a Ventimiglia, che verso le 5.30 ha controllato e sollevato il cassonetto dentro il quale c'era un giovane migrante pachistano, di 21 anni, che è finito nel compattatore, salvandosi per un miracolo.
"Ho aperto il cassonetto, dando un'occhiata e ho visto che era quasi pieno - racconta Colombo -. Poi l'ho attaccato ai ganci e il mio collega (Davide Bagalà, ndr) addetto ai macchinari lo ha tirato su". Il contenuto del bidone viene riversato e, dopo la prima "mangiata", si sente un urlo. "Col collega ci siamo guardati un attimo e lui ha subito bloccato il macchinario. Pensavo che provenisse da qualche condominio delle vicinanze".
Al secondo urlo, è svanito ogni dubbio sulla presenza di qualcuno nel compattatore, che per un caso fortuito, e la tempestività con cui è stato stoppato i macchinario, non è finito tra le lame. Lo straniero, tuttavia, è rimasto schiacciato e perdeva sangue dalle orecchie, pur essendo cosciente.
"Abbiamo così tolto un po' di rifiuti che aveva indosso, senza toccarlo, e i soccorsi hanno pensato al resto". Sul posto sono giunti il 118 e i vigili del fuoco. Il perché il ventunenne, che non era mai stato registrato al centro di accoglienza del Campo Roja, si trovasse nel cassonetto resta un mistero. Sul caso sta indagando la polizia, che dovrà capire se l'uomo è finito volontariamente nel cassonetto, magari ubriaco o se lo ha gettato qualcuno, ma sarà prima necessario interrogarlo. Il ventunenne è stato portato all'ospedale Santa Corona di Pietra Ligure.
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