Vaccini, sottosegretario Costa: "A questi ritmi per fine febbraio completeremo terze dosi"

Vaccini, sottosegretario Costa: "A questi ritmi per fine febbraio completeremo terze dosi"
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La somministrazione della dose booster potrebbe essere completata entro i primi di marzo

"Se riuscissimo a tenere il ritmo delle 500mila dosi al giorno, che la struttura nazionale ha dimostrato di poter mantenere, significherebbe somministrare 15 milioni di vaccini in un mese e considerato che 20 milioni di cittadini hanno già ricevuto la booster: a fine febbraio o ai primi di marzo potremo completare la somministrazione delle terze dosi". Lo ha dichiarato il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, stamani nel corso della visita all'ospedale Covid di Sanremo, sottolineando l'importanza di tenere sempre aperti gli hub vaccinali.

Le nuove vaccinazioni procedono a 50mila circa al giorno

"Quando possibile sarebbe importante potenziarli - ha aggiunto - per cercare di alleggerire e accorciare i tempi di somministrazione della terza dose, anche perché nelle ultime due settimane c'è stato buon incremento delle prime dosi, con una media di circa 50mila somministrazioni al giorno a cittadini che si avvicinano alla vaccinazione. Un numero importante, perché qualora fosse mantenuto o incrementato, significherebbe avere circa un milione e mezzo di vaccinati in più, in un mese, rispetto ai circa cinque milioni che ancora sono sprovvisti di copertura".

Il sottosegretario parla anche dell'apertura delle scuole e della vaccinazione dei ragazzi

"Confermo che ad oggi l'intenzione del governo è di riaprire le scuole, il 10 gennaio, e riaprirle favorendo il più possibile la didattica in presenza. Il fatto che il 74 per cento dei ragazzi, tra i 12 e i 19 anni, si è già vaccinato, ci mette di fronte e a un quadro migliore rispetto a qualche settimana fa. L'unica riflessione che resta aperta è se,
nel meccanismo delle quarantene, possiamo affinare ancora qualche definizione diversa, per limitare al minimo la didattica a distanza". Dall'ospedale di Sanremo Costa è intervento pure sul tema scuole. "Ovviamente - ha aggiunto - per i ragazzi tra i 6 e i 12 anni le percentuali sono più basse, attorno al 10 per cento, perché la vaccinazione è partita da poche settimane".

Perché la provincia di Imperia è fanalino di coda per le vaccinazioni?

"Se in provincia di Imperia la percentuale di vaccinati è più bassa, non dimentichiamoci che siamo ancora nella fattispecie della vaccinazione volontaria, non siamo ancora di fronte a un obbligo che non viene rispettato e certi dati possono derivare dal fatto che in alcuni territori c'è predisposizione minore rispetto alla vaccinazione, senza che vi sia na correlata responsabilità da parte di qualcuno".

Il ministro Costa, da Sanremo, è intervenuto anche sul basso numero di vaccinati in provincia di Imperia, fanalino di coda in Liguria. "Altrimenti potrebbe sembrare che ci sono delle regole che non vengono rispettate - ha aggiunto -. Non è ancora così, uso volutamente la parola 'ancora', perché dal 10 gennaio in tutta Italia, e Imperia mi risulta che faccia ancora parte dello Stato italiano, entrerà l'estensione del super green pass per tutta una serie di attività. Ciò significa che in provincia di Imperia, se fino al 10 gennaio qualcuno poteva ancora decidere di non vaccinarsi, e questa scelta tutto sommato non produceva molte limitazioni alla libertà, dall'11 gennaio anche qui, se un cittadino non si vaccina: non potrà più prendere l'autobus, andare al cinema, al ristorante o a teatro. Col 10 gennaio, dunque, una stretta la mettiamo già in campo e auspichiamo che possa produrre inversione di tendenza".

Aggiunge Costa: "In più sono convinto che dal Consiglio dei Ministri di domani ci sarà un'ulteriore restrizione e cioè: chi non si è vaccinato potrà decidere di non vaccinarsi, ma si limiteranno ancora di più le sue libertà, fino al punto di dover rinunciare al lavoro e allo stipendio". Sull'alto numero di contagi nella zona di confine, Costa avverte: "Non c'è solamente l'elemento dei vaccinati, ma ci troviamo di fronte a zone di forte interscambio, relazioni commerciali e lavorative, come tutte le zone di frontiera".

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