La cerimonia

Vallecrosia ricorda l'eccidio delle Foibe

"Si deve soprattutto alla lotta strenua degli esuli e dei loro discendenti se oggi, il triste capitolo delle Foibe è uscito dall'ombra".

Vallecrosia ricorda l'eccidio delle Foibe
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Il Comune di Vallecrosia con gli Alpini in congedo dei gruppi Vallecrosia,  Bordighera,  Camporosso  Val Nervia, ieri, 10 febbraio,  hanno celebrato congiuntamente la giornata del ricordo. La cerimonia si è tenuta alle 10.30 presso la stele che ricorda i Martiri delle Foibe ubicata nella Piazza della Stazione, sulla Via Aurelia, tra Camporosso e Vallecrosia.

 

Vallecrosia nel Giorno del  Ricordo delle Foibe

Sono intervenuti una rappresentanza della Giunta e del Consiglio Comunale di Vallecrosia, gli Alpini in congedo, i Carabinieri  e la Polizia Locale di Vallecrosia, i  Consiglieri della Regione Veronica Russo e Enrico Ioculano, il professore Arrigo e una delegazione di studenti dell'Istituto  scolastico Andrea Doria, il Generale di Corpo d'Armata in congedo Marcello Bellacicco e il dott.ing. Giovanni Chersola rappresentante dell'associazione esuli Istriani Giuliana dalmata. Sono stati commemorati tutti i Martiri delle Foibe, barbaramente trucidati dalla milizia Jugoslava del Maresciallo Tito.

 

Vicesindaco cita il presidente Mattarella

Il Vice Sindaco di Vallecrosia Marilena Piardi ha portato il saluto e, citando il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella,  ha ricordato che

"Il  giorno del Ricordo, istituito con larghissima maggioranza dal Parlamento nel 2004, contribuisce a farci rivivere una pagina tragica della nostra storia recente, per molti anni ignorata, rimossa o addirittura negata: le terribili sofferenze che gli italiani d’Istria, Dalmazia e Venezia Giulia furono costretti a subire sotto l’occupazione dell’Armata Jugoslava. Queste terre, con i loro abitanti, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, conobbero la triste e dura sorte di passare, senza interruzioni, dalla dittatura del nazifascismo a quella del comunismo".

 

 "Strenua lotta degli esuli"

"Si deve soprattutto alla lotta strenua degli esuli e dei loro discendenti se oggi, sia pure con lentezza e fatica, il triste capitolo delle Foibe e dell’esodo è uscito dal cono d’ombra ed è entrato a far parte della storia nazionale, accettata e condivisa anche se talvolta, soprattutto per ragioni di contrapposto estremismo politico, divisiva e strumentalizzata. Questa triste storia della persecuzione nei confronti degli Italiani ha conquistato, doverosamente, la dignità della memoria".

Conclude il vicesindaco:

"In quelle stesse zone che furono, nella prima metà del Novecento, teatro di guerre e di fosche tragedie, oggi condividiamo, con i nostri vicini di Slovenia e Croazia, pace, amicizia e collaborazione, con il futuro in comune in Europa e nella comunità internazionale".

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