Ventimiglia: c'erano anche ostilità per un presunto debito tra il barista picchiato e uno degli aggressori
Si conoscevano il barista di Ventimiglia picchiato per avere chiesto il green pass e uno dei quattro clienti accusati di lesioni
Ci sarebbero attriti per un presunto debito tra il barista picchiato e uno degli aggressori
Si conoscevano il barista di via Tenda, a Ventimiglia, picchiato, ieri sera, per avere chiesto il green pass e uno dei quattro clienti (G.A., 30 anni) accusati a vario titolo di lesioni aggravate e minacce, per aver reagito con violenza all’invito di mostrare il certificato verde, una volta entrati nel locale.
Lo rende noto l’avvocato Marco Noto, che difende G.A., commerciante di frutta e verdura al mercato di Ventimiglia. Secondo il legale, tra il barista e il proprio assistito c’erano delle ostilità, dovute a un preteso credito che il trentenne vantava nei confronti del barista per il mancato pagamento di alcune commesse.
Secondo l’avvocato, dunque, l’aggressione non sarebbe legata a motivazioni “no vax”
Stando a quanto ricostruito: G.A. entra nel bar assieme a un amico e si siede a un tavolo. Appena il barista lo vede gli chiede subito il green pass (discorso che vale comunque per tutti i clienti) e lui risponde stizzito qualcosa del tipo: “Mi devi ancora dei soldi ed hai il coraggio di chiedermi il green pass?”. Dalle parole i due clienti passano ai fatti e il barista viene preso a sberle, volevano anche sedie e alcune suppellettili. A quel punto si uniscono anche altri due clienti, a dare manforte ai primi due. Tre vengono identificati dalla polizia nel giro di poche ore, il quarto è ancora ricercato.