Dalla mafia a Pistoletto, Vittorio Sgarbi spara a zero su Ventimiglia

Uno show di tre ore, davanti a un teatro gremito, quello di Ventimiglia, durante il quale il noto critico d'arte non ha certo "fatto i complimenti"

Dalla mafia a Pistoletto, Vittorio Sgarbi spara a zero su Ventimiglia
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Vittorio Sgarbi

Dall'ingiusto scioglimento per mafia del Comune di Ventimiglia, all'opera di Pistoletto alla frontiera di Ponte San Ludovico, che impedisce di realizzare un parcheggio. Uno show di tre ore, davanti a un teatro gremito, quello di Ventimiglia, durante il quale il noto critico d'arte non ha fatto, come si dice, i "complimenti". Anzi sparate al veleno contro un sistema, puntando soprattutto l'artista Pistoletto. Ma partiamo dalla mafia.

Lo scioglimento per mafia

"Difesa che ho fatto anche contro una prefettessa rispetto alla ingiuria inaudita di uno scioglimento per mafia del vostro comune che è stato poi dimostrato inaccettabile - afferma Sgarbi -. Il sindaco mi chiamava, ci sentivamo spesso, perché era chiaramente vittima, poi sarà un mezzo democristiano, immagino, quindi politicamente uno può discuterlo quanto vuole e va benissimo tutto, ma che non avesse nulla a che fare con la mafia è certo. Però dopo che tutto è finito e lui ha avuto il giusto riscatto e la vostra città con lui, così come Bordighera, gli è capitato un altro incidente".

Il parcheggio di Ponte San Ludovico e Pistoletto

A questo punto decolla il capitolo Pistoletto. "Uno parte e dice: 'Sai, io qui farei un parcheggio'. Te ne vai, ti cacciano fuori, sbagliando senza pagare con uno scioglimento ingiusto e tu torni, vai nel posto del parcheggio e dici: 'Adesso ricominciamo (come Tortora, ndr) da dove eravamo rimasti'. Tu arrivi e ti dicono: 'No, lei il parcheggio non lo può fare perché qui c'è un'opera d'arte'. Allora, l'opera d'arte sono dei sassi del cazzo, il bullo dell'arte contemporanea, che è mio amico, si chiama Pistoletto… che tra l'altro ha avuto delle buone idee, non voglio parlarne male".

Se da una parte il "buon" Sgarbi non ne vuole parlare male, dall'altra, non risparmia un aneddoto: "Siamo anche amici, benché potrebbe essere mio nonno, ma siamo stati amici tanti anni fa, io corteggiavo la sua fidanzata, una sua amica, come sarà finita potete immaginarlo...". E affonda: "Questo singolarissimo artista riesce a fare una cosa che è una vera rivoluzione: in questi spazi (fondo oro, prospettiva, cubismo, taglio della tela…) lui sostituisce il fondo con uno specchio. Quindi Pistoletto ha avuto fortuna, è diventato miliardario, perché prende un'immagine, magari fotografica, la stampa su una lastra di specchio e quando ti vedi il quadro cambia sempre perché vedi te stesso. Quindi diventa l'infinito".

Il tema dell'infinito

"E' un tema che lo specchio evoca. Lui ha inventato gli specchi, è diventato miliardario, poi dopo 60 anni di specchi si è rotto i coglioni e ha detto: 'faccio qualcos'altro. Cosa faccio? I sassi'. Anche lì è un'idea. 'Vado a Ventimiglia, trovo uno spiazzo, che era fatto apposta per fare un parcheggio, e ci metto dei sassi del cazzo messi così, che sono un'opera d'arte'". Cosa succede? "Arriva il povero sindaco, uscito dalla mafia e ritrovatosi nella vita normale, e gli dicono: 'Guarda, non puoi più fare il parcheggio perché ci sono i sassi'. Lui, che è un ragazzo semplice, dice: 'I sassi si possono togliere'. 'Tu vuoi togliere i sassi del Pistoletto, ma sarai uno stronzo? Non mafioso, ma stronzo'. Poi mi chiama la stampa e mi dice: 'Ma ha visto quel coglione di sindaco…che vuole fare un parcheggio al posto del capolavoro di Pistoletto'. E cosa è il capolavoro? Sono tre cerchi con dei sassi. E dico: 'Ah ho capito, il capolavoro di Pistoletto è un capolavoro di merda'. 'In che senso?', '"Nel senso che ha ragione il sindaco'".

Sgarbi incalza: "Questo ha risolto il problema. Perché qualunque critico d'arte avrebbe detto: 'Che sindaco barbaro, non capisce l'arte'. No! E' l'artista che non capisce un cazzo, non è il sindaco. Devo avere un'opera d'arte che mi blocca uno spiazzo… certo sempre meglio che fare speculazione, che fare brutte architetture… quindi può anche essere un modo per salvare un posto… ma scusa, prendi i sassi e li metti da un'altra parte: fai un disegnino di merda da un'altra parte…".

E ancora: "Avere trovato uno che come me non è legato ai luoghi comuni, ha salvato il sindaco per sempre: non è un barbaro, non è un criminale, ma è uno che poverino voleva fare un parcheggio e ha trovato dei sassi che sono un'opera d'arte sublime, meravigliosa… Certo poi ho pensato: ma dove li mette quei sassi, perché come fanno cagare lì, faranno cagare da un'altra parte… Questo non lo so. Poi ho letto i giornali, e pur dandomi ragione, il giornalista mi ha fatto ricordare che dall'altra parte c'è Macron. Perché se è vero che l'opera d'arte di Pistoletto è simile alla merda, anche Macron non è molto diverso da questo stesso".

Bordighera e la mafia

Sgarbi non risparmia una battuta anche su Bordighera, quando afferma: "Una notte ho visto una giovane donna nel centro storico, da sola, era molto bella. E le ho detto: 'Ma tu cosa fai qui?', 'Aspetto', 'Ma non hai paura?'. E mi ha risposto: 'In che senso?'. Le dico: 'Ma qui a Bordighera c'è la mafia'. "Ah davvero, non me n'ero accorta". Ed era lì così, serena, non era preoccupata. Le vostre due città hanno avuto questa ingiuria… C'è stata anche la disattenzione della Provincia rispetto alla bella idea del mitico Terruzzi che aveva fatto Villa Margherita, che è un museo che è durato poco, un'altra bella cosa che concorreva alla Francia.

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