VENTIMIGLIA: ECCO COME LA POLIZIA SCOPRE I DOCUMENTI FALSI/ 3 ARRESTI ALLA FRONTIERA

Ventimiglia - Tre persone, un italiano e due stranieri, sono state arrestate dalla polizia di frontiera di Ventimiglia per il possesso di documenti falsi. Si tratta di passeggeri del pullman "Flixbus", delle 12, proveniente da Roma e diretto a Barcellona. Il primo, L. Antonio, 44 anni, di Taranto, ha esibito una carta di identità con nome, luogo e data di nascita diversi; documento che ha insospettito gli agenti - diretti dal dottor Martino Santacroce - i quali lo hanno fatto scendere.
Solo gli accertamenti successivi hanno permesso di scoprire che oltre ad avere un documento falso, l'uomo aveva l'obbligo di presentazione quotidiana alla Questura di Taranto, secondo quanto disposto dal Tribunale di Modena il 6 febbraio scorso. Tale misura scaturiva a seguito di arresto proprio per il medesimo reato, ovvero detenzione ed uso di falsi documenti, reato più volte perpetrato sia nel comprensorio modenese che in provincia di Taranto.
C'è, quindi un ghanese, di 19 anni, che ha tentato di eludere i controlli simulando un leggero malore sperando di "distrarre" gli agenti. Anche in questo caso, come per un senegalese seduto in fondo al pullman, l'attento esame dei titolo di viaggio e del permesso di soggiorno esibiti da entrambi, hanno indotto i poliziotti a portare i sospettati presso gli Uffici del Settore per approfondire le indagini.
Solo due giorni prima, durante il servizio notturno, l'individuazione M.H. un cittadino del Bangladesh appena maggiorenne, controllato a bordo di pullman Eurolines proveniente da Milano e diretto a Barcellona. Il giovane esibiva un passaporto con permesso di residenza greco intestato ad altra persona e l'evidente agitazione confermava i dubbi dei poliziotti che decidevano di condurlo in Ufficio per proseguire gli accertamenti.
Sempre a bordo di pullman, questa volta proveniente da Genova e diretto a Marsiglia, è stata controllata C. Rita, nigeriana di 25 anni che agli Operatori esibiva un titolo di viaggio, un permesso di soggiorno ed una carta di identità italiana apparentemente rilasciati da Questura e Comune di Roma.
I documenti mostrati, sicuramente di ottima fattura, non convincevano totalmente gli Agenti. Anche in questo caso, la straniera veniva condotta negli Uffici della Polizia di Frontiera. In tutti i casi citati, la falsità dei documenti veniva accertata dopo lunghe verifiche anche mediante l'utilizzo di una sofistica apparecchiatura denominata SIF2. Tale mezzo consente, attraverso uno speciale collegamento con tutte le Banche Dati, di mettere a confronto il documento esibito e verificare i codici di sicurezza con quelli originali fornendo tutti i dettagli delle contraffazioni.
E' evidente che non si tratta di procedure semplici né veloci. Proprio per questo viene formato personale in grado di strutturare e utilizzare al meglio detta apparecchiatura. Sempre nel corso di detto servizio era stato denunciato a piede libero un tedesco trovato in possesso di passaporto biometrico intestato ad un suo connazionale.