Ventimiglia: genitori contro classe "pollaio" di 27 alunni minacciano di non mandare i figli a scuola
I genitori delle classi 2ª A e 2ª B della scuola primaria di Roverino, a Ventimiglia, dicono "no" a una classe unica di ventisette alunni
I genitori dicono "no" all'idea di formare un'unica classe
I genitori delle classi 2ª A e 2ª B della scuola primaria di Roverino, a Ventimiglia, dicono "no" a una classe unica di ventisette alunni e sono pronti a scendere in piazza e a dare battaglia al provveditore. "Abbiamo chiesto un appuntamento urgente anche telefonico, ma non ci hanno risposto - avvertono le mamme e i papà -. Durante il consiglio d'istituto, a fronte delle preoccupazioni espresse dall'avvocato Marco Noto, presidente del Consiglio d'istituto e da Nico Martinetto, consigliere d'istituto), la dirigente del 2° circolo didattico Maria Aicardi ha espresso totale solidarietà, ma dichiara di 'avere le mani legate', rimandando la decisione al provveditore".
Mamme e papà sono preoccupati dalla formazione di una classe unica
"I nostri bambini si portano già dietro le lacune lasciate dalla chiusura dell'ultimo anno della scuola materna più tutte le quarantene di questo anno scolastico appena passato - aggiungono -. Tra questi ventisette alunni, due hanno già ottenuto la certificazione per il sostegno e uno ha presentato richiesta. Come si può comprendere, non è possibile, in un contesto così numeroso, con bambini con problematiche differenti e ancora con lacune da colmare, portare avanti e seguire al meglio tutti i bambini". I genitori, poi, impugnano la decisione anche per un altro motivo: quello dell'emergenza sanitaria e della difficoltà di garantire il distanziamento con una classe di ventisette alunni.
Amareggiata anche una delle maestre, che ha seguito i bambini durante il primo anno scolastico
"La qualità dell'insegnamento, con due casi di sostegno già confermati - dichiara - non potrà essere mantenuta e che in caso di didattica a distanza ci sarebbero grossi problemi". Mamme e papà chiedono che venga rivalutata la decisione di unire le classi e stanno pensando di non mandare i figli a scuola, domani (mercoledì 15) all'apertura dell'anno scolastico. "Probabilmente i bambini resteranno fuori dal plesso per protesta, se non otterremo un incontro prima dell’inizio della scuola".