Ventimiglia: per Scullino e Prestileo è la fine di un incubo. Cassazione rigetta il ricorso, assolti anche in terzo grado

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso del Procuratore Generale presso la Corte di Appello, di Genova, contro l'assoluzione in secondo grado dell'ex sindaco di Ventimiglia, Gaetano Scullino (FI)e del suo ex city manager, Marco Prestileo, accusati di concorso esterno in associazione mafiosa, nell'ambito dell'inchiesta antimafia "La Svolta".

Ventimiglia: per Scullino e Prestileo è la fine di un incubo. Cassazione rigetta il ricorso, assolti anche in terzo grado
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Finito l'incubo mafia in Comune

Assoluzione di Scullino e Prestileo confermata anche in terzo grado

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso del Procuratore Generale presso la Corte di Appello, di Genova, contro l'assoluzione in secondo grado dell'ex sindaco di Ventimiglia, Gaetano Scullino (FI)e del suo ex city manager, Marco Prestileo, accusati di concorso esterno in associazione mafiosa, nell'ambito dell'inchiesta antimafia "La Svolta".

Il verdetto dopo la mezzanotte

Il verdetto è giunto intorno alla mezzanotte, dopo una lunga camera di consiglio dei giudici. "Sono innanzitutto contento per la città e per i ventimigliesi - è il commento, a caldo, di Scullino - che durante la mia amministrazione hanno vissuto un momento di particolare difficoltà, subendo l'immagine negativa della loro città. Dopo cinque anni, finalmente, la magistratura ha giudicato il nostro operato corretto sotto ogni forma".

La gioia di Scullino

Prosegue Scullino: "Ringrazio i ventimigliesi per la fiducia che mi hanno accordato all'epoca, in cui vinsi al primo turno con il 64,3 per cento e che dopo quasi cinque anni, a due mesi dal termine del mio mandato, hanno visto la città scendere a livelli così bassi, con una mortificazione incredibile".

Secondo Scullino, in seguito allo scandalo mafia a Ventimiglia: "Hanno patito i commercianti, gli imprenditori, i frontalieri, i giovani. Insomma, tutti i ventimigliesi. Io, però, ho sempre svolto il mio incarico con impegno, passione e correttezza. Alla fine, dopo cinque anni: verità e giustizia hanno prevalso".

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