Vertice del G20 e chiusura delle frontiere, il bilancio dei controlli a Ventimiglia
I controlli sono stati effettuati dal 27 ottobre al primo novembre.Con l’impiego di circa 250 appartenenti alle diverse forze
Il bilancio dei controlli della polizia di frontiera a Ventimiglia
La polizia di frontiera, di Ventimiglia, diretta dal funzionario Martino Santacroce, comunica il bilancio dell'attività effettuata in occasione della riapertura delle frontiere da parte italiana per il G20 di Roma, che si è tenuto il 30 e 31 ottobre scorsi. I controlli sono stati effettuati dal 27 ottobre al primo novembre.
Con l’impiego di circa 250 appartenenti alle diverse forze sono state messe in campo 120 pattuglie che hanno operato controlli a campione di 1400 persone e 400 veicoli, garantendo altresì il regolare deflusso degli utenti in questo fine settimana considerato “caldo” per le ricorrenze di Ognissanti e Morti.
Sono state prese solo 5 decisioni di respingimento alla frontiera per i motivi connessi al ripristino dei controlli, a carico di cittadini di paesi terzi sprovvisti di documenti. Sono invece scattate le manette per quattro individui di cui uno controllato in stazione a Ventimiglia in provenienza da Cannes, due rintracciati a bordo di due autobus di linea provenienti da Montpellier e diretti rispettivamente a Bergamo e Milano ed uno estradato dalla Francia su richiesta del governo italiano.
Le persone arrestate dalla polizia di frontiera
R. M. - cinquantasettenne marocchino colpito da ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Vicenza per il reato di spaccio di sostanze stupefacenti;
K.A. – trentaquatrenne tunisino colpito da un pregresso provvedimento di espulsione emesso dal Prefetto di Trento, cui è conseguito il divieto di reingresso in territorio nazionale per 10 anni. Sottoposto a processo per direttissima è stato condannato a 8 mesi di reclusione con sospensione della pena ed immediatamente respinto in Francia.
G. Y – sessantunenne israeliano che è risultato colpito da mandato di arresto europeo emesso dalle autorità tedesche per reati contro la fede pubblica (frode informatica).
D. M. – trentaseienne jugoslavo ricercato dal 2013 per reati di evasione e furti aggravati commessi nel Torinese per i quali deve scontare un cumulo di pene.
"Il dispositivo di controllo dei valichi, compresi quello ferroviario e autostradale - dichiara Santacroce - ha garantito un capillare controllo con ottimi risultati in termini di prevenzione ma soprattutto di repressione dei reati lungo la fascia confinaria, secondo le disposizioni della Direzione Centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle Frontiere del Ministero dell’Interno e, a livello provinciale del Sig. Prefetto e del Sig. Questore per gli aspetti tecnico-operativi".