"Vicinanza a chi difende il sacrosanto diritto di lavorare"
Sulla vicenda dei controlli Covid ad Arma di Taggia interviene anche il leader del movimento Più Italia, Fabrizio Pignalberi.
Sulla vicenda del titolare del locale di Arma di Taggia, Giuseppe Lo Iacono, sprovvisto di green pass al controllo dei carabinieri, è intervenuto anche il leader di Più Italia Fabrizio Pignalberi, il quale ha espresso "solidarietà a tutti i ristoratori colpiti dalla grave crisi, costretti da due anni ad adeguarsi alle varie norme contenute negli innumerevoli decreti emanati".
"Il green pass mortifica il diritto al lavoro"
Pignalberi precisa: "Secondo la Costituzione, il diritto più importante, su cui si fonda la nostra Repubblica è il lavoro. Se con decreto legge o con legge ordinaria, si subordina il lavoro al possesso di un lasciapassare sanitario, quale il green pass, il principio fondante della Repubblica Italiana perde efficacia e tutela. L' obbligo del green pass mortifica il diritto al lavoro e nello stesso tempo crea delle disparità sociali ed economiche. È illegittimo garantire il diritto al lavoro soltanto a chi è dotato di certificazione verde".
"Se non c'è fiducia nei vaccini è colpa del governo"
Inoltre, il leader ribadisce: "Non sono contrario alla vaccinazione, ma ritengo che ogni individuo debba essere libero nell'esprimere il proprio consenso, se vaccinarsi o meno. Se ad oggi non vi è totale fiducia nella campagna di vaccinazione, ciò è dovuto alla confusione e a tutti i disastri creati dal Governo dei migliori nel combattere la pandemia. Sono assolutamente d'accordo che il diritto alla salute individuale e collettivo vada tutelato, mediante il rispetto di tutte le normative anti-covid, ma non condivido l'utilizzo dello strumento del green pass, come escamotage per comprimere i diritti e le libertà dei cittadini, compreso il diritto al lavoro. È sotto gli occhi di tutti che il green pass si sia rivelato uno strumento inutile nella gestione della pandemia".
"Vicinanza a chi difende il diritto a lavorare"
Infine, Pignalberi conclude: "La storia del titolare e del socio di un locale sito ad Arma di Taggia che si sono ribellati alle forze dell'ordine, è andata alla ribalta nazionale. Sono stati considerati dei sovversivi, ma nessuno si è accorto che il decreto legge che istituiva l'obbligatorietà del green pass non era ancora entrato in vigore, in quanto i fatti contestati agli stessi risalgano ai primi di gennaio. Esprimo vicinanza ad entrambi e a tutti coloro che stanno difendendo il sacrosanto diritto di lavorare per mantenere le proprie famiglie, adottando le dovute precauzioni, seppur contrari a quanto imposto dal Governo"