I "Retroscena" della creatività teatrale in un libro di Remo Ansaloni
Progettare e costruire un lavoro teatrale, con tutto ciò che c’è da sapere sulle tecniche di creatività teatrale
I "Retroscena" della creatività teatrale in un libro di Remo Ansaloni
Progettare e costruire un lavoro teatrale, con tutto ciò che c’è da sapere sulle tecniche di creatività teatrale e quello che un regista può utilizzare per la messa in scena di un’opera. Il tutto condensato in un libro di 180 pagine, pubblicato e venduto da Amazon.
L’autore è Remo Ansaloni, 77 anni, originario di Loreto, in provincia di Ancona, che dopo aver a lungo vissuto e lavorato a Torino, si è spostato a Mentone, al confine franco italiano, da dove si dedica ormai soltanto alla sua passione principale: il teatro. Ansaloni è professore di tecnologia tessile in pensione. Successivamente si è laureato Scienze politiche, con una tesi su “Progresso tecnologico ed evoluzione professionale del lavoro”.
“Intorno ai 70 anni, ho iniziato a scrivere commedie e a dedicarmi al teatro, in provincia di Imperia, sia come attore che come regista, allentando il mio lavoro di professionista e consulente. Sono stato regista per la compagnia Teatro della Luna, di Vallecrosia, con la quale ho messo in scena delle commedie. Dopo questa esperienza, mi sono messo da solo ed ho iniziato a scrivere commedie, di cui la più importante è stata “La guerra del poeta campana”, dedicata al poeta toscano vissuto nella prima parte del ‘900.
Presentazione del libro "Retroscena” e dei suoi autori
Remo Ansaloni (Loreto1944), si è laureato in Scienze Politiche presso l’Università di Torino. Libero professionista, consulente di Direzione d’impresa e docente di discipline economiche e organizzative, ha maturato importanti competenze di comunicazione scritta e verbale.
Dal 2013 si è dedicato all’attività teatrale, come autore, regista e attore. Ha frequentato i corsi teatrali del Banchero di Taggia e numerosi stage di specializzazione con attori professionisti, di livello nazionale ed internazionale.
Ha debuttato con la sua prima opera teatrale “Napoleone e Giuseppina” nel 2013 in diverse località dell’imperiese. Ha realizzato come regista la commedia di Molière “Il Cornuto Immaginario” (estate 2016). In qualità di attore, ha partecipato a “La giornata della Misericordia” a Taggia (marzo 2016). Secondo classificato al concorso La Riviera dei Monologhi con “La perfezione impossibile”, pubblicato a Bordighera nel 2015. Negli ultimi anni ha scritto e messo in scena tre sue commedie. “Pablo per sempre”, dedicata a Picasso (2017), “Le virtù di Casanova” (2019), “La guerra del poeta Campana” (2020), finalista al concorso nazionale di drammaturgia “XS testi di scena” II edizione 2021.
Come attore, ha girato tre spot pubblicitari destinati ai mercati esteri (2017, 2018, 2021) per la promozione turistica delle città di Sanremo, Civezza, Ospedaletti. Dal 2019 collabora come autore con il Teatro dell’Aleph di Bellusco.
Giovanni Moleri (Biassonno 1955)
consegue il titolo di Magistero in Scienze delle religioni con la tesi “Dostoevskij: la bellezza salverà il mondo”. Dal 1978, si dedica all’attività teatrale, prima come attore, poi come regista, seguendo nel suo apprendistato gl’insegnamenti dei fondatori del teatro d’avanguardia degli ultimi trent’anni:
Jerzy Grotowsky, per la ricerca sul teatro e parateatro.
Eugenio Barba, per la ricerca sull’antropologia teatrale.
Tadeus Kantor, per la rappresentazione scenica della morte e della memoria.
Renzo Vescovi, per il teatro di strada.
Nel 1987, fonda il Teatro dell’Aleph, con il quale ha prodotto e messo in scesa numerosi lavori teatrali e film, dedicati prevalentemente a personaggi famosi o ricavati da importanti romanzi. Il suo lavoro si è caratterizzato per la ricerca sul mestiere dell’attore e l’arte della messa in scena. Dal 1992, è direttore artistico del Festival internazionale di teatro e danza Itinerari. Nel 1993, allestisce uno spazio teatrale a Bellusco (MI), che è divenuto luogo d’incontro e scambio di esperienze sul lavoro di ricerca teatrale. La sua ultima opera importante “Verso il Paradiso” è una creativa riduzione teatrale della Divina Commedia.
Il libro “Retroscena”, pubblicato e venduto da Amazon è dedicato a tutti coloro che amano il teatro per motivi professionali, amatoriali o come semplici spettatori.
Nasce dalla trascrizione delle lezioni di Moleri fondate sull’analisi di alcuni suoi lavori dedicati a personaggi quali Michelangelo, Casanova, Giovanna D’arco. Racconta il modo in cui è concepita un’opera teatrale, rivelando il processo creativo che va dalla sua ideazione al montaggio finale. Non si tratta soltanto di tecnica teatrale, adottata negli spettacoli prodotti, o delle soluzioni registiche originali, ma qualcosa di più profondo per la comprensione del teatro contemporaneo, nel quale ritornano a influenzarsi reciprocamente tutte le forme d’arte, dalla musica al cinema. È un racconto scorrevole e affascinante che apre nuovi orizzonti sull’evoluzione dell’arte.
Quello dell’Aleph è un metodo deduttivo
basato sull’osservazione dei fatti, delle azioni compiute spontaneamente dall’attore, sulla decodificazione dei loro significati espliciti ed impliciti. L’attore lavora autonomamente e senza essere influenzato da disposizioni registiche preventive. Questa libertà di azione permette a Moleri di aprire il lavoro ai contributi creativi dei partecipanti e alla loro capacità di agire in sintonia con l’ambiente fisico e con gli altri attori.
L’attore si “rivela” in un primo semplice nucleo drammaturgico
creato da sé, che genera, passo dopo passo, le relazioni con gli altri attori. Il lavoro nasce dall’uso di uno spazio fisico adatto al contesto da rappresentare, nel quale il regista lavora “con l’attore e sull’attore”. La partitura scenica che ne deriva è il frutto di una capacità creativa di gruppo, sollecitata dalle invenzioni registiche di ogni partecipante. Per questi motivi, l’opera è particolarmente indicata a tutte quelle persone che desiderano trovare un riferimento preciso per mettere in atto nuovi modi di concepire uno spettacolo. Di fatto, è un libro unico nel suo genere, perché apre una finestra importante sui retroscena della creatività teatrale.