Il giornalismo investigativo come arma contro le fake news
Quando il giornalismo diventa investigativo e per combattere le fake news bisogna trasformarsi in abili investigatori
Stop fake news, un workshop a Helsinki
Quando il giornalismo diventa investigativo e per combattere le fake news bisogna trasformarsi in abili investigatori, analizzando video, immagini; ma anche i post pubblicati sui social e, perché no, la veridicità di affermazioni scientifiche.
Per raggiungere questo obiettivo, che a seconda della difficoltà può richiedere da pochi minuti a giorni, e addirittura settimane, è necessario apprendere gli strumenti del mestiere, imparando a conoscere (e soprattutto a utilizzare) una serie di applicazioni, che permetto di verificare l’affidabilità di una fonte o di un documento; così come la provenienza di un filmato o di una foto. Erano presenti anche le redazioni di La Riviera e PrimaLaRiviera con l'inviato Fabrizio Tenerelli.
Questo, in estrema sintesi
è stato il tema di un workshop che si è tenuto, oggi, presso l’Arthur Hotel di Helsinki, con relatori: Mikko Salo e Petra Piitulainer di Faktabaari, il servizio di "facts checking" e alfabetizzazione informatica digitale finlandese. Nato nel 2014, il "FactBar" ha come missione il rafforzamento dello spirito critico attraverso il “debunking”, attivando la "partecipazione responsabile".
La redazione di Faktabaari comprende giornalisti professionisti
ricercatori, esperti dell'UE, insegnanti e specialisti tecnici supportati da una più ampia comunità di esperti in materia, nonché specialisti dell'informazione e dell'alfabetizzazione mediatica. Attualmente, Faktabaari fa parte di Nordid (Nordic Observatory for Digital Media and Information Disorders), hub regionale di Edmo (European Digital Media Observatory).