Il sanremese Luca Ammirati presenta il suo nuovo romanzo "Se i pesci guardassero le stelle"

Lo scrittore sanremese Luca Ammirati presenta il suo nuovo romanzo "Se i pesci guardassero le stelle" lunedì al teatro Ariston

Il sanremese Luca Ammirati presenta il suo nuovo romanzo "Se i pesci guardassero le stelle"
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Lo scrittore sanremese Luca Ammirati presenta il suo nuovo romanzo "Se i pesci guardassero le stelle" lunedì al teatro Ariston

Luca Ammirati presenta il suo nuovo romanzo

Un nuovo romanzo porta la firma di Luca Ammirati, affermato scrittore sanremese. "Se i pesci guardassero le stelle" è la nuova opera edita da DeA Planeta che l'autore sanremese presenterà lunedì 21 gennaio alle ore 21 presso il teatro Ariston. Interverrà Sara Rattaro, celebre autrice genovese.

Trama

Non esistono sogni facili. Esiste solo il coraggio di inseguirli.
Samuele ha trent’anni, una gran voglia di essere felice e la fastidiosa sensazione di girare a vuoto, proprio come fa Galileo, l’amico “molto speciale” con il quale si confida ogni giorno. Sognatore nato, sfortunato in amore, vorrebbe diventare un creativo pubblicitario ma i suoi progetti vengono puntualmente bocciati. Così di giorno è un reporter precario e malpagato, mentre la sera soddisfa il proprio animo poetico facendo la guida al piccolo osservatorio astronomico di Perinaldo, sopra Sanremo: un luogo magico per guardare le stelle ed esprimere i desideri. Proprio lì, la notte di San Lorenzo incontra misteriosa ragazza, che dice di chiamarsi Emma e di fare l’illustratrice di libri per bambini. Samuele ne rimane folgorato e la invita a cena, ma è notte fonda e commette un errore fatale: si addormenta. Quando si risveglia, Emma è scomparsa nel nulla. Ma come la trovi una persona di cui si conosce soltanto il nome? Non sarà l’ennesimo sogno soltanto sfiorato? In un tempo in cui persino l’amore sembra un lusso che non possiamo permetterci, questo romanzo di Luca Ammirati ci ricorda che per realizzare i nostri desideri è necessaria un’ostinazione che somiglia molto alla follia. E che a volte bisogna desiderare l’impossibile, se vogliamo che l’impossibile accada.

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